
solo gli amanti sopravvivono
only lovers left alive
un film di Jim Jarmusch
Con Tom Hiddleston, Tilda Swinton, Mia Wasikowska, John Hurt, Anton Yelchin
sceneggiatura: Jim Jarmusch, Marion Bessay ● Fotografia: Yorick Le Saux
Montaggio: Affonso Gonçalves ● Musica: Jozef van Wissem
produzione: Recorded Picture Company (RPC), Pandora Filmproduktion, Snow Wolf
distribuzione: Movies Inspired
Gran Bretagna, Germania, Francia, Cipro, Stati Uniti, 2013 ● 123 minuti
v.o. inglese, francese, arabo, turco sottotitolata in italiano
2013, Cannes IFF , in concorso, Premio alla miglior colonna sonora
2013, Sitges IFF del cinema fantastico della Catalogna, Premio speciale della giuria a Jim Jarmusch
2015, Vancouver Film Critics Circle, Miglior attrice a Tilda Swinton
il film beneficia della tariffa Cinema Revolution a 3,5€
grazie al contributo straordinario del Ministero della Cultura
(tariffa disponibile esclusivamente in cassa)

film ormai vero e proprio cult di Jim Jarmusch, ONLY LOVERS LEFT ALIVE tra musica ricercata, ironia e romanticismo resta una delle storie di vampiri più eleganti di sempre, ancora in grado di ipnotizzarci a distanza di più di dieci anni, grazie anche alle due straordinarie performance di Tilda Swinton e Tom Hiddleston, rimaste indelebili nell’immaginario del cinema di genere (e non)
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Adam è un musicista underground di Detroit che si nasconde dal mondo e conduce una vita prevalentemente notturna. A Tangeri vive sua moglie Eve, con cui ha una relazione romantica che dura da secoli. Trattasi, infatti, di due vampiri, eleganti e bohemien, che cercano nell’isolamento e nelle tenebre la salvezza da un mondo impazzito, che giudicano volgare e giunto al capolinea. Quando finalmente Adam e Eve possono rincontrarsi, la loro esistenza è però messa a repentaglio dall’incontrollabile sorella minore di lei, che s’insinua come un morbo nella loro storia, sopravvissuta negli anni alle prove più dure.
«Solo gli amanti sopravvivono (Only lovers left alive) è una storia d’amore non convenzionale fra un uomo e una donna, Adam ed Eve. Questi due amanti sono l’archetipo degli outsider, classicamente bohémien, estremamente intelligenti e sofisticati, eppur ancora in pieno possesso dei loro istinti animali. Hanno percorso il mondo in lungo e in largo e vissuto diverse esperienze notevoli, sempre però restando nell’ombra, ai margini della società. Come la loro stessa storia d’amore, il loro sguardo non comune sulla storia umana copre interi secoli, dal momento che sono vampiri. Ma questa non è la solita storia di vampiri. Ambientata a Tangeri e Detroit, città particolari, e quasi del tutto di notte, la storia di Adam e Eve è segnata dal bisogno di sangue umano per sopravvivere. Ora però vivono nel mondo del ventunesimo secolo, dove mordere al collo uno sconosciuto sarebbe avventato e da retrogradi. Per sopravvivere, devono essere certi che il sangue che li sostenta sia puro, incontaminato e privo di malattie. E, quasi fossero ombre, hanno imparato da molto tempo ad evitare prontamente l’attenzione delle autorità. Per il nostro film, il vampiro è una metafora “riflettente”, un modo per inquadrare meglio le intenzioni della storia. Questa è una storia d’amore, ma anche la storia di due outsider d’eccezione che, dato il loro inusuale punto d’osservazione, hanno una visione molto vasta della storia naturale e umana, dai suoi risultati più sbalorditivi ai fallimenti e alle tragedie.» (Jim Jarmusch)
«Come sempre nelle opere del regista nativo di Akron, nell’Ohio, i due protagonisti sono esseri ai margini della società, apocalittici e mai integrati, corpi estranei che la “civiltà” finirebbe inevitabilmente per cercare di espellere. Anche per questo Adam si rifiuta di aprire la porta di casa ai giovani rocker che vorrebbero venerarlo come una divinità, funebre cantore di un universo in disfacimento i cui relitti non possono far altro che aggirarsi di notte. (…) Sempre fedele alle proprie ossessioni, Jarmusch fa dominare Solo gli amanti sopravvivono da una colonna sonora composta per l’occasione da Jozef van Wissem e dagli Sqürl, oscura band noise in cui suona lo stesso Jarmusch. Ne viene fuori una soundtrack continua, angosciosa e magmatica, contrappunto essenziale a un film che potrebbe essere definito come una divertente marcia funebre. Mai l’ironia e la disperazione si erano compenetrate fino agli abissi toccati in questa meravigliosa creatura altera e dissimile da tutto e tutti. Ancora una volta viene ribadito il concetto cardine attorno al quale ruota buona parte della filmografia di Jarmusch, vale a dire l’elogio Tempo come preservatore di verità, bellezza e sapienza. In fin dei conti Solo gli amanti sopravvivono appare come il contraltare perfetto di una delle migliori sequenze di Ghost Dog, quella in cui due bracconieri, sul punto di essere trucidati dal protagonista per aver ucciso un orso, si difendono dall’accusa secondo la quale “nelle antiche civiltà gli orsi erano venerati come dei” rispondendo: “ma noi non siamo un’antica civiltà”. In quel caso l’orso veniva sacrificato, e la medesima sorte toccava infine allo stesso Ghost Dog, samurai fuori tempo massimo: qui invece Adam ed Eve, pur perduti nella notte, possono ancora riuscire a rendere partecipi gli ignavi umani della loro saggezza, trasmettendola come fosse un virus. Con un solo morso.» (Raffaele Meale, Quinlan.it)