Stand by Me – Ricordo di un’estate

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STAND BY ME – RICORDO DI UN’ESTATE

un film di Rob Reiner
con Wil Wheaton, River Phoenix, Corey Feldman, Jerry O’Connell
sceneggiatura: Raynold Gideon, Bruce A. Evans ● fotografia: Thomas Del Ruth
montaggio: Robert Leighton ● musiche: Jack Nitzsche
produzione: Columbia Pictures, Act III Productions
distribuzione: Park Circus per Sony
USA, 1986 ● 88 minuti

v.o. inglese con sottotitoli in italiano

Tratto dal romanzo “Il corpo” di Stephen King, il film è un manifesto indelebile dell’amicizia, quella vera, ma anche dei rimpianti giovanili e di un tempo che non tornerà più, tratteggiando una dicotomia perfetta tra la spensieratezza infantile e la cruda realtà del mondo adulto.

venerdì 15 Agosto
06:00

Estate 1959, Oregon. Quattro giovani amici inseparabili partono per un’escursione lungo la ferrovia affrontando svariate avventure, e scoprendo infine il cadavere di un ragazzo scomparso dalla loro cittadina diversi giorni prima. Una volta adulti la vita li separerà, ma non dimenticheranno mai quella lunga, avventurosa camminata né le loro schiette amicizie di tanti anni prima.

«Stand By Me significa molto per me, perché è stato il mio primo film a riflettere realmente la mia personalità. C’è un po’ di malinconia, molte emozioni, ma anche umorismo, e la musica è quella della mia epoca… Credo che la gente ci si possa riconoscere. C’è una battuta alla fine del film che dice: “Non avrai mai più amici come quelli che avevi a 12 anni”. Ed è la verità. Quando stringi un legame con gli amici a quell’età, si genera un rapporto emotivo molto forte. E penso che la gente ci si riconoscerà.» (Rob Reiner)

«Stand by Me non è solo un lungometraggio sui risvolti dell’amicizia, ma un riecheggio mesto e nostalgico di tutte le sublimi, irripetibili e rimpiante avventure degli anni verdi della nostra vita, di episodi e peripezie che (ri)compaiono vivide e nitide durante la visione del film, che rievocano in noi nostalgici spettatori ricordi forse accantonati mai però perduti, proprio come succede al narratore della vicenda, lo scrittore adulto Gordie Lachance, interpretato da Richard Deyfruss che, compiendo un tuffo carpiato all’indietro, ci presenta la sua adolescenza e quella di altri tre amici. Nelle memorie di Gordie relative all’estate del 1959 c’è tutto ciò che in salsa agrodolce la puerizia possa offrire: c’è un piccolo borgo, Castle Rock, “1281 abitanti ma per me era il mondo intero”; c’è la banda di Asso, dei bulli sempre pronti a perpetrare vessazioni contro i più piccoli; vi sono i problemi familiari, fratelli maggiori invadenti, padri troppo severi e talvolta assenti, pomeriggi perduti a rincorrere sogni e immaginarsi come sarà l’imminente passaggio al ginnasio, le prime sigarette, le carte, le casette di legno e cartone, la periferia, la campagna, i treni e il bosco. Ma soprattutto, c’è quel sentimento interpersonale basato sul rispetto, sulla stima e sulla fiducia reciproca di cui tanto il mondo, mai come in questi tempi, ha bisogno: non l’amore ma l’amicizia.» (Redazione, Madmass.it)