SULL’ADAMANT

/ / Senza categoria

SULL’ADAMANT
Sur l’Adamant

un film di Nicolas Philibert
fotografia: Nicolas Philibert
montaggio: Nicolas Philibert
produzione: TS Productions, Longride, France 3 Cinéma
distribuzione: I Wonder Pictures
Francia, Giappone, 2023 ● 109 minuti

v.o. francese con sottotitoli in italiano

2023 Berlinale: Orso d’Oro Miglior Film

venerdì 12 aprile ore 19.30
proiezione a ingresso gratuito per il Premio Lux
prenota il tuo posto, scrivi a prenota@cinemabeltrade.net

su iniziativa del European Parlament e della European Film Academy, il Premio LUX del pubblico promuove la diversità culturale e invita gli spettatori europei a diventare protagonisti. i cittadini potranno, infatti, valutare i 5 film finalisti, dando loro un punteggio da una a cinque stelle, attraverso la piattaforma dedicata del Premio LUX. per valutare i film, clicca qui

Il maestro del documentario Nicolas Philibert ci invita a bordo di questo centro diurno unico al mondo, a conoscere il team di specialisti che lo anima e i pazienti che lo abitano, in un film delicato ed emozionante premiato con l’Orso d’Oro a Berlino 2023.

In un mondo ad alta competizione, in cui pensare è spesso sinonimo di incasellare e le fragilità sono marginalizzate, ci sono luoghi che tentano di mantenere viva la funzione poetica dell’uomo. L’Adamant è uno di questi luoghi: situata sulle acque della Senna, nel cuore di Parigi, questa struttura galleggiante accoglie adulti che soffrono di disturbi psichici e si prende cura di loro tramite l’arte, la musica, il disegno… Una terapia per il cuore, prima che per la mente.

«Non volevo fare un film sulla psichiatria che portasse gli spettatori in un universo necessariamente e sempre cupo. Quando incontri i pazienti di un posto come L’Adamant, ci sono persone che danno la sensazione di soffrire ma altre no, persone che hanno trovato una forma di equilibrio nella loro vita, che convivono con la loro malattia, che sono riuscite a domarla, ad accettarla. Questo equilibrio a volte ci può sembrare un po’ stravagante, quantomeno singolare, ma lì ci sono persone molto colte, molto lucide, spesso divertenti, anche se non è così per tutti. E poi, per tutta la vita, per tutti, ci sono alti e bassi, momenti più difficili, altri più sereni. Volevo che lo spettatore superasse alcuni di quei cliché che tutti abbiamo sulla malattia mentale: violenza, urla, ecc. Non è sempre così, ed è su questo che lavora il film: cambiare un po’ l’immagine e le rappresentazioni che spesso abbiamo della “follia”.» (Nicolas Philibert)

«Un documentario che osserva con rispetto le persone fragili consentendo loro di esprimere disagi ed aspettative. Chi conosce il cinema di Nicolas Philibert sa con quanta delicatezza e attenzione nei confronti dei soggetti ripresi si pone dietro alla telecamera. In questa occasione la sua coscienza gli imponeva un doppio esame. Perché era consapevole che basta pochissimo per passare dalla testimonianza alla violazione dell’intimità quando si ha di fronte un diversamente abile sul piano psichiatrico. Ha anche questa volta saputo trovare il modo per far sì che ciò che compare sullo schermo favorisca la conoscenza e quindi la disponibilità all’attenzione e all’integrazione e non il voyeurismo fine a se stesso.» (Giancarlo Zappoli, mymovies.it)