Tanna

/ / Senza categoria

tanna

un film di Martin Butler e Bentley Dean
conMungau Dain, Marie Wawa
sceneggiatura: Bentley Dean, Martin Butler, John Collee ● Fotografia: Bentley Dean
Montaggio: Tania Nehme ● Musica: Antony Partos
produzione: Contact Films ● distribuzione: Tycoon Distribution
Australia, Vanuatu, 2015 ● 104 minuti

v.o. lingua bislama sottotitolata in italiano

 72ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia – Settimana della Critica.
Finalista come Miglior Film straniero agli Oscar 2016

in collaborazione con Tycoon Distribution, arriva in TANNA, il primo film della storia parlato in lingua bislama , un melò che si rifà alle basi della letteratura occidentale (Giulietta e Romeo) per arrivare a mostrare la vita quotidiana delle tribù che popolano Tanna, un’isola dell’arcipelago Vanuatu.

In una società tribale del Pacifico meridionale, una ragazza, Wawa, si innamora di Dain, il nipote del capo tribù. Quando una guerra fra gruppi rivali si inasprisce, a sua insaputa Wawa viene promessa in sposa ad un altro uomo come parte di un accordo di pace. Così i due innamorati fuggono, rifiutando il destino già scelto per la ragazza. Dovranno però scegliere fra le ragioni del cuore e il futuro della loro tribù, mentre gli abitanti del villaggio lottano per preservare la loro cultura tradizionale anche a fronte di richieste di libertà individuale sempre più incalzanti…

«Ogni volta che abbiamo girato sul vulcano – lo spirito madre, Yahul – è stata per me un’esperienza memorabile. Non c’era bisogno di alcuna fnzione: ogni eruzione era molto reale e a volte spaventosa. Selin (Marceline Roft) non aveva mai visto Yahul prima di fare questo flm – è stato speciale caturare la sua reverenza e la sua nascente comprensione quando lo ha incontrato e conosciuto per la prima volta. È stata una sensazione che ho provato dozzine di volte: Yahul è molto umorale. Alla nostra prima visita ha distruto la cinepresa con uno schizzo di pioggia acida. All’ultima visita con Dain e Wawa, un’eruzione dal tempismo perfeto ha creato forse uno dei più grandi incontri tra amanti nella storia del cinema! Era impossibile per me essere in presenza di Yahul e non sentire che il nostro pianeta è vivo». (Bentley Dean)

« Più che la storia di Wawa e Dain e del loro amore ostacolato dalle rigide regole sui matrimoni combinati, riproposizione in salsa oceanica della tragedia di Romeo e Giulietta, a occupare il nucleo fondante di Tanna è la morfologia stessa dell’isola, dal deserto di cenere sulle pendici del vulcano al mare cristallino, passando per la rigogliosa foresta. Come se Shakespeare cercasse un’osmosi con il Friedrich Wilhelm Murnau di Tabù, Tanna si articola tra documentario e melodramma, cercando di raggiungere un equilibrio tra le parti e spesso centrando l’obiettivo. È la parte più legata all’analisi antropologica (ma più ancora fenomenologica e atmosferica) quella destinata a rimanere più impressa nello sguardo dello spettatore: Butler e Dean dimostrano di riuscire a intrappolare l’immagine nel quadro con sapienza soprattutto quando devono, anche per esigenza scenica, mantenere una distanza da ciò che prende vita davanti a loro. La dispersione dello sguardo dello spettatore, che replica con l’occhio la fuga verso il sogno impossibile dei due protagonisti, è il punto di forza di Tanna». ( (Raffaele Meale, Quinlan.it))