
UZEDA – DO IT YOURSELF
un film di Maria Arena
sceneggiatura: Maria Arena ● fotografia: Sebastiano Luca Insinga
montaggio: Antonio Lizzio ● musiche: Uzeda
produzione: Maria Arena, Point Nemo, DNA audiovisivi
distribuzione: Lab80
2024 ● 100 minuti
v.o. italiano
proiezione speciale venerdì 22 novembre ore 23.50
in sala la regista Maria Arena

Dopo il racconto sincero e curioso dell’umanità che popola il quartiere di San Berillio a Catania e l’immersione nel femminismo contemporaneo, il terzo film di Maria Arena ci parla di musica e indipendenza con una storia di sogni, di sacrifici, di lotta e di un legame inscindibile con la propria città.
Fare musica per passione, liberi da condizionamenti, senza obiettivi commerciali ma nonostante ciò – o forse soprattutto grazie a questa caparbia convinzione – ottenere fama e riconoscimenti internazionali. È questa la storia degli Uzeda, una noise band italiana che nel 1991 spedisce dalla Sicilia una propria demo a Steve Albini, leggendario e ricercatissimo produttore di Chicago. Sembra un salto nel buio e invece è la giusta intuizione, l’incontro che segna l’inizio di un sodalizio artistico destinato a trasformarsi nell’amicizia di una vita, sino alla recentissima e improvvisa scomparsa di Albini. Invitati a suonare un po’ ovunque in tutto il mondo, alla fine di ogni tour tornano sempre a casa, a Catania, all’ombra dell’Etna. Agli impegni e ai rituali della vita quotidiana, in attesa che la musica ancora una volta trasformi ogni cosa in magia.
«”The best plan is ‘the no plan'” è la frase che ho spesso sentito ripetere ad Agostino Tilotta, chitarrista della band Uzeda. Un po’ come dire “virennu facennu”, si vede facendo, tipica espressione del sud che invita a fare senza troppi programmi: adattare la progettualità agli accadimenti. Ed è così che ho iniziato questo film, senza un piano, seguendo il desiderio di fissare un pezzetto di vita e di storia degli Uzeda, perché ci fosse una traccia audiovisiva che raccontasse il modo di essere di una band indipendente che ha mantenuto questa prospettiva per 30 anni. Un film per scoprire come si può vivere mettendo al primo posto la musica, la ricerca, la sperimentazione, il dialogo con se stessi, un’economia senza plusvalore. I soldi, proprio come la chitarra, il basso, la batteria e le corde vocali, sono solo uno strumento; e il suono non è la somma degli strumenti, è altro, è qualcosa di dirompente che si scatena. Posizione radicale, senza compromessi, che mi ha rapita dal pensiero catastrofico e autodistruttivo imposto all’immaginario dalla società in cui tutti viviamo.» (Maria Arena)
«Il vero valore aggiunto di Uzeda – Do It Yourself è però far capire a chi guarda che certe scelte di vita sono animate spesso da una grande passione, ma prevedono anche sacrifici in termini di aspettative sociali ed economiche: se da un lato nel film vengono infatti ricostruite le principali tappe della carriera della band catanese, tra dischi pubblicati, tour americani di spalla agli Shellac e session di registrazione per John Peel in Inghilterra, dall’altro si mantiene il focus su concetti come etica, libertà, creatività, rispetto, solidarietà, unità, indipendenza, amicizia e coraggio, e su ciò che significhi farli propri.» (Fabrizio Zampighi, Zensottozero)