
A CHIARA
un film di Jonas Carpignano
con Swamy Rotolo, Claudio Rotolo, Grecia Rotolo, Carmela Fumo,
Giorgia Rotolo, Antonio Rotolo, Vincenzo Rotolo, Koudous Seihon, Pio Amato,
Antonina Fumo, Giusi D’uscio, Patrizia Amato, Concetta Grillo
sceneggiatura: Jonas Carpignano ● fotografia: Tim Curtin
montaggio: Affonso Gonçalves ● musiche: Dan Romer, Benh Zeitlin
produzione: Stayblack Productions
distribuzione: Lucky Red
Italia, Francia, 2021 ● 121 minuti
v.o. in italiano
2021, Cannes FF: Europa Cinemas Label ● Zurich FF: miglior film internazionale

Dopo MEDITERRANEA e A CIAMBRA si completa la trilogia di un giovane regista libero e radicale, capace di raccontare con intensità e delicatezza una realtà complessa attraverso gli occhi di bambini e ragazzi. L’immersione intima nella vita di un’adolescente alla scoperta di un mondo segnato dalla criminalità.
La famiglia Guerrasio si riunisce per celebrare i 18 anni della figlia maggiore di Claudio e Carmela. È un’occasione felice e la famiglia è molto unita, nonostante una sana rivalità tra la festeggiata e sua sorella Chiara di 15 anni sulla pista da ballo. Il giorno seguente, quando il padre parte improvvisamente, Chiara inizia a indagare sui motivi che hanno spinto Claudio a lasciare Gioia Tauro. Più si avvicinerà alla verità, più sarà costretta a riflettere su che tipo di futuro vuole per se stessa.
«L’idea di questo film era raccontare la realtà dal punto di vista di chi ci vive veramente. Quindi per noi era fondamentale dare una verosimiglianza non solo del mondo che raccontiamo ma anche dei rapporti che ci sono all’interno di questa famiglia. Volevamo raccontare che i ragazzi di oggi, i ragazzi di Gioia Tauro come Swamy (la protagonista), appartengono a un mondo globale. Non vivono in una scatola chiusa: la Calabria non è un posto arcaico, appartiene al mondo globalizzato con tutte le sue contraddizioni. Si vede sopratutto in questo elemento: nella cultura pop, in come lei sia inserita nel mondo della musica, non solo globale, ma anche della musica italiana.» (Jonas Carpignano)
«A Chiara racconta l’impatto sulla vita quotidiana della malavita organizzata (non più solo) locale, la ‘Ndrangheta, due momenti in cui fare i conti con la proiezione pubblica della propria individualità. (…) Carpignano ci conduce letteralmente nei corridoi e nelle stanze nascoste in cui si rifugiano i Guerrasio. Nei labirinti in cui Chiara dovrà avventurarsi, per potersi poi svegliare al mattino consapevole di come la sua vita sia cambiata. Proprio il mattino, nel confrontarsi con il mondo esterno e la sua quotidianità, che la ragazza prenderà coscienza dei limiti fra intimo e segreto, fra il privato e la sua manifestazione pubblica. Un film in continuo movimento, in cui si studiano gli spazi fino a superarli, in un gioco fra dentro e fuori in cui Carpignano conduce abilmente lo spettatore a identificarsi con un viaggio di scoperta che mette in luce in maniera spietata i confini di un universo che Chiara deve superare, e denunciare, per potersi muovere liberamente ed esprimersi, senza doversi fare piccola forzatamente.» (Mauro Donzelli, comingsoon.it)