
ANTROPOCENE – L’EPOCA UMANA
Anthropocene: The Human Epoch
un film di Jennifer Baichwal, Edward Burtynsky, Nicholas de Pencier
con la voce narrante di Alba Rohrwacher
sceneggiatura: Jennifer Baichwal ● fotografia: Nicholas de Pencier
montaggio: Roland Schlimme ● musiche: Rose Bolton, Norah Lorway
produzione: Mercury Films
distribuzione: Fondazione Stensen e Valmyn
Canada, 2019 ● 87 minuti
v. doppiata in italiano
il film è sostenuto da Greenpeace, Fridays For Future,
Extinction Rebellion, Associazione Italiana Giovani per l’UNESCO, Parents for Future

immagini di rara intensità e bellezza per una riflessione tragica e urgente: un ossimoro che dà linfa ed energia ad un documentario attuale, troppo attuale.
Anthropocene è il completamento, dopo Manufactured Landscapes (2006) e Watermark (2013), di una trilogia di documentari sull’impatto delle attività umane sul nostro pianeta. Un viaggio in sei continenti, narrato dalla voce di Alicia Vikander, per accostare i diversi modi nei quali l’uomo sta sfruttando le risorse terrestri e modificando la Terra come mai prima, più di quanto facciano i fenomeni naturali. La tesi dell’Anthropocene Working Group, che ha avviato i suoi studi nel 2009, è che gli ultimi 10.000 anni costituiscano un’era geologica vera e propria.
«C’è sempre un momento di scoperta o stupore quando incontri qualcosa che inizialmente è visivamente avvincente, ma questo diviene chiaro e più evidente quando ci hai passato del tempo insieme. E quando le persone fanno questa connessione e si rendono conto di quello che stanno osservando, raramente si voltano dall’altra parte. Ne restano coinvolti, nonostante le verità spesso scomode che stanno dietro a tutto questo. I paesaggi nelle mie fotografie non sono paesaggi di disastri; sono, piuttosto, i soliti paesaggi: c’è un’equivalenza tra essi e le nostre vite. La creazione delle nostre città richiede la rimozione di materiali dalla natura in modo equivalente. Queste immagini ci permettono di comprendere le conseguenze del nostro modo di vivere e cosa e chi siamo diventati.» (Edward Burtynsky)
«Un film con una tesi non nuova: ovvero che l’umanità sta sfruttando, più del dovuto, il pianeta, compromettendone lo stato e con conseguenze potenzialmente ancora più gravi, ma sviluppata in maniera organica e complessa con immagini spettacolari, che siano aeree o subacquee, dal forte impatto visivo e suono che sottolinea ed enfatizza.» (Nicola Falcinella, mymovies.it)