Aquile randagie

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AQUILE RANDAGIE

un film di Gianni Aureli
con Teo Guarini, Alessandro Intini, Romeo Tofani, Ralph Palka, Anna Malvaso,
Marco Pratesi, Marc Fiorini, Pietro De Silva
sceneggiatura: Gianni Aureli, Massimo Bertocci, Francesco Losavio, Gaia Moretti
fotografia: Giorgio Brancia
montaggio: Francesco Giusiani ● musiche: Mirko Fabbreschi, Manfred Gianpietro
produzione: Finzioni Cinematografiche
distribuzione: Istituto Luce-Cinecittà
Italia, 2018 ● 109 minuti

v.o. in italiano

2019, Giffoni Film Festival: Fuori concorso

ingresso gratuito

Il racconto di una parte di storia d’Italia che in ben pochi conoscono. Per rendere omaggio al coraggio di giovani di ieri, essere d’ispirazione ai giovani di oggi.

Milano, Italia, ventennio fascista. Tutte le associazioni giovanili vengono chiuse per decreto del Duce, compresa l’associazione scout italiana. Un gruppo di ragazzi decide di dire di no, e fonda le Aquile Randagie: giovani e ragazzi, guidati da Andrea Ghetti e Giulio Cesare Uccellini che continuano le attività scout in clandestinità, per mantenere la Promessa: aiutare gli altri in ogni circostanza. Il fascismo non li ignora, li segue, li spia. Dopo il 1943, i ragazzi danno vita al movimento scout clandestino che supporterà la resistenza fino alla fine della guerra. Combatteranno il regime prima con beffe plateali, poi con azioni mirate che permetteranno di far superare il confine italiano e raggiungere la Svizzera a più di 2000 persone ricercate dai nazifascisti: ebrei, perseguitati politici e chiunque avesse bisogno di fuggire le persecuzioni, e una probabile morte.

«Raccontare la storia delle Aquile Randagie in un film è un’idea stimolante, una sfida creativa, ma soprattutto un atto dovuto. L’associazione concettuale dello scautismo alla Resistenza è un pensiero sicuramente innovativo che lascia quantomeno incuriosite tutte le persone che ne vengono a conoscenza. (…) La particolarità di tutto questo è che i protagonisti di queste avventure sono dei ragazzi, tra i 14 e i 20 anni, che hanno dimostrato coraggio, adesione, spirito di sacrificio e lealtà al Paese. Valori che, soprattutto oggi, devono essere memoria storica e viva. (…) Si tratta di un film diretto ai giovani, che vuole parlare loro con le parole dei giovani di un’altra epoca, quando un altro mondo sembrava impossibile, ed invece il cambiamento si realizza proprio grazie a loro: forse eroi, certo giovani fedeli e ribelli.» (Gianni Aureli)» (Gianni Aureli)

«Aquile Randagie ha il pregio di raccontare un pezzo della nostra storia che pochissimi conoscono, il tassello di mosaico di un racconto più grande, quello della Seconda Guerra, del Fascismo e dell’Olocausto. Cose che non vanno mai dimenticate. Raccontare il passato per leggere il presente: è anche questo quello che fa il film, ed è giusto in tempi in cui rinascono piccoli grandi fascismi. Tempi in cui occorre tenere alta l’attenzione. E Aquile randagie lo fa con un film onesto, sincero e, in fondo, mai pretenzioso.» (Maurizio Ermisino, movieplayer.it)