ARAGOSTE A MANHATTAN

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ARAGOSTE A MANHATTAN

un film di Alonso Ruizpalacios
con Raúl Briones, Rooney Mara, James Waterston
sceneggiatura: Alonso Ruizpalacios ● fotografia: Juan Pablo Ramírez
montaggio: Yibrán Asuad ● musiche: Tomás Barreiro
produzione: Fifth Season
distribuzione: Teodora Film
Messico, Stati Uniti, 2024 ● 139 minuti

v. doppiata in italiano

Basato sulla pièce teatrale di Arnold Wesker, una virtuosistica e ipnotica immersione in una cucina di un ristorante in cui storie, drammi, passioni e segreti si incrociano e divengono spaccato delle speranze e tradimenti del sogno americano.

giovedì 24 Luglio 17:00 ▪︎ Rho ▪︎︎ cin&città

giovedì 24 Luglio 21:30 ▪︎ Rho ▪︎︎ cin&città sotto le stelle in via Meda

Le vite del personale di una tavola calda di Manhattan si intrecciano. Pedro, lo chef, è un immigrato irregolare messicano che si innamora della cameriera Julia, che ricambia i suoi sentimenti ma non vuole impegnarsi in una relazione con uomo che potrebbe essere espulso dal Paese in qualsiasi momento. La situazione si complica quando Pedre viene accusato di aver rubato.

«New York occupa un posto molto importante nel mio immaginario. È una città che non dorme mai, è frenetica e stimolante, è la città di molti immigrati che qui vedono tante possibilità. Mi interessava adattare il film all’esperienza dei migranti messicani e ci sarebbero state un paio di alternative di città negli Stati uniti con un grande flusso migratorio proveniente dal Messico. Una di queste è Los Angeles, l’altra Chicago e infine New York. Ho scelto New York perché è quella più lontana e diversa da Città del Messico. Quando i messicani vanno a New York si sentono un po’ disorientati per il clima, non sono abituati al freddo. Penso che questo abbia reso i soggetti del film più urgenti e drammatici.» (Alonso Ruizpalacios)

«Alonso Ruizpalacios racconta un mondo dentro un mondo, ribadisce un’idea narrativa esplosa, un puzzle imperfetto in cui i pezzi sembrano non incastrarsi, e smantella i canoni riconoscibili del racconto di genere. Ma che genere è quello di La cocina? È una drammatica storia corale che assume contorni di commedia grottesca affondando le radici nella satira sociale e condendo il tutto con un sottofondo poliziesco (sono scomparsi 800 dollari da un registratore di cassa e va trovato un colpevole). Insomma, è un film che coscientemente deraglia e spiazza, corre e si ferma, divaga ed implode.» (Federico Pedroni, Cineforum.it)