L’attimo fuggente

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L’ATTIMO FUGGENTE
Dead Poets Society

un film di Peter Weir
con Robin Williams, Ethan Hawke, Norman Lloyd, Robert Sean Leonard
Josh Charles, Gale Hansen
sceneggiatura: Tom Schulman ● fotografia: John Seale
montaggio: William M. Anderson ● musiche: Maurice Jarre
produzione: Touchstone Pictures
distribuzione: Warner Bros. Italia
Stati Uniti, 1989 ● 128 minuti

v. doppiata in italiano

1990, Oscar: miglior sceneggiatura

un film indimenticabile, ancora oggi capace di regalare il senso vero e profondo della formazione delle giovani menti degli studenti grazie a un maestro libero, appassionato e anticonvenzionale, magistralmente interpretato da Robin Williams.

John Keating, un giovane insegnante di letteratura, viene trasferito nel prestigioso collegio maschile Welton, nel Vermont. L’arrivo del professore, ex allievo della scuola, scombussola l’ordine e il rigore che da sempre caratterizzano quel luogo. L’entusiasmo di Keating conquista lo studente Neil Perry, un diciassettenne da sempre oppresso da un padre autoritario, che scopre in se stesso la vocazione per il teatro. Così come Neil, anche altri studenti seguono con particolare interesse gli stravaganti insegnamenti di John: Todd e altri cinque ragazzi decidono di riportare in vita la Setta dei Poeti Estinti, un gruppo dedito alla poesia che si riunisce clandestinamente, di cui in passato anche Keating faceva parte. Non tutti però gradiscono il nuovo stato di cose perché i metodi di Keating si scontrano con le rigide regole conformiste che da sempre la scuola vuole inculcare agli studenti.

«I ragazzi erano tutti molto giovani. Ero determinato a utilizzare attori dell’età dei personaggi che stavano interpretando, perché per i film delle scuole superiori di solito si usano attori più grandi per interpretare personaggi più giovani. Quando sono arrivati, erano molto nervosi ed eccitati. Si sentiva la competizione tra loro, era la loro occasione di recitare in un grande film hollywoodiano, e io volevo rompere la tensione. Così, per iniziare le riprese, ho deciso di non urlare “Azione”, perché questo tendeva a irrigidire la loro performance. Una volta che la cinepresa era in moto, lanciavo una pallina di carta in testa alla persona che avrebbe dovuto parlare per prima, e li istruivo a dire la loro battuta quando sentivano che la carta gli arrivava sul collo. E invece di urlare “stop”, facevo tintinnare un cucchiano sulla mia tazza di caffè, il che ha contribuito a eliminare la sacralità della situazione e a ridurre la pesantezza. Era un po’ sciocco, ma ero pronto a rendermi ridicolo» (Peter Weir)

«L’attimo fuggente della crescita, quando si decidono le sorti di una vita; l’attimo fuggente di uno spirito libero costretto a vivere secondo le vecchie regole; l’attimo fuggente della poesia, che viene annullata dalla durezza della realtà; l’attimo fuggente di un film (…), bello come un’eta perduta che spesso vorremmo rivivere. Bravissimo Robin Williams.» (Francesco Mininni, Magazine Italiano tv)