C’è ancora domani

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C’è ancora domani

un film di Paola Cortellesi
con Paola Cortellesi, Valerio Mastandrea, Emanuela Fanelli
sceneggiatura: Furio Andreotti, Giulia Calenda, Paola Cortellesi ● fotografia: Davide Leone
montaggio: Valentina Mariani ● musiche: Lele Marchitelli
produzione: Wildside, Vision Distribution
distribuzione: Vision Distribution
Italia, 2023 ● 118 minuti

v.o. in italiano

2023, Festa del cinema di Roma: premio speciale della Giuria, premio Miglior Opera Prima,
Premio del pubblico ● Biglietto d’oro 2023

Ambientato nella Roma del dopoguerra, il nuovo film di Paola Cortellesi ammicca al neorealismo e racconta la storia di riscatto femminile della protagonista Delia, dimostrando ancora una volta di saper cogliere sia nel dramma che nella commedia il punto di vista femminile con sensibilità e ironia.

Delia è la moglie di Ivano, la madre di tre figli. Moglie, madre. Questi sono i ruoli che la definiscono e questo le basta. Siamo nella seconda metà degli anni 40 e questa famiglia qualunque vive in una Roma divisa tra la spinta positiva della liberazione e le miserie della guerra da poco alle spalle. Ivano è capo supremo e padrone della famiglia, lavora duro per portare i pochi soldi a casa e non perde occasione di sottolinearlo, a volte con toni sprezzanti, altre, direttamente con la cinghia. È primavera e tutta la famiglia è in fermento per l’imminente fidanzamento dell’amata primogenita Marcella, che, dal canto suo, spera solo di sposarsi in fretta con un bravo ragazzo di ceto borghese, Giulio, e liberarsi finalmente di quella famiglia imbarazzante.

«Detesto la retorica. Questo vale sia per le scene d’amore che per i drammi. E questo film è un dramma. L’unico modo che conosco io per smontare un climax è quello dell’ironia. È tutto voluto: fin dalla sceneggiatura. È il modo in cui mi piace raccontare: forse il mio senso del ridicolo non mi consente di vivere fino in fondo un momento iper romantico o iper drammatico. Lo devo spezzare con qualcosa. Lo faccio sempre, sia come interprete che come sceneggiatrice. In questo caso ci siamo messi d’impegno perché accadesse ogni volta» (Paola Cortellesi)

«C’è ancora domani è un film buffo, drammatico, a tratti sorprendente. Ha la sfrontatezza, il coraggio e l’incoscienza dell’opera prima. Le donne laboriose e vitali che Paola Cortellesi mette in scena sono tante ed eterogenee, il dialogo tra loro è fitto e generazionale: c’è la figlia innamorata prossima al matrimonio che non ha potuto studiare (lusso che spettava ai fratelli maschi), l’amica fidata che lavora al mercato sposata con un uomo buono, esuberante e malinconica, la donna della merceria di cui sappiamo poco ma ne intuiamo il carattere fiero e risoluto, la portinaia ficcanaso e le donne del rione: pettegole e dispettose oppure complici e sororali. Sono tutte donne che, mute, pazienti e rinunciatarie, hanno fatto l’Italia, hanno sperato un futuro migliore per i propri figli, hanno scelto senza saperlo (e quasi senza volerlo) di diventare protagoniste della Storia, di uscire dal cono d’ombra dell’anonimato. C’è ancora domani è un film (…) minuzioso nel restituire gli echi di un tempo e un clima oppressivo, ma anche lieve e ironico nel trattare gli aspetti più cupi e meno distensivi. Paola Cortellesi non cerca la risata facile, il twist furbetto, la scena madre a tutti i costi, vieppiù dosa con grande equilibrio dramma e commedia, dolore e riscatto. (…) È cinema popolare e intelligente che conosce l’intonazione giusta e sa quale corda emozionale sfiorare per irretire, coinvolgere, intrattenere. (…) Le donne raccontate da Paola Cortellesi sono donne che un poco alla volta scoprono di avere una voce, un’identità, un corpo. Un corpo desiderante, ma anche sociale, ribelle e insofferente. L’anno è il 1946, e per la prima volta sarebbero andate a votare.» (Mario Tudisco, spietati.it)