CORRO DA TE

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CORRO DA TE

un film di Riccardo Milani
con Pierfrancesco Favino, Miriam Leone, Pietro Sermonti, Vanessa Scalera,
Pilar Fogliati, Andrea Pennacchi, Carlo De Ruggieri, Giulio Base,
Piera Degli Esposti, Michele Placido
sceneggiatura: Furio Andreotti, Giulia Calenda, Riccardo Milani ● fotografia: Saverio Guarna
montaggio: Patrizia Ceresani, Francesco Renda ● musiche: Piernicola Di Muro
produzione: Wildside
distribuzione: Vision Distribution
Italia, 2022 ● 113 minuti

v.o. in italiano

Basato sul film “Tout le Monde Debout” scritto e diretto da Franck Dubosc, una riflessione, tra sorrisi e amarezza, sul tema della disabilità e sull’ossessione della società contemporanea per il fisico perfetto. Riccardo Milani racconta la storia d’amore tra una donna bella, fuori e dentro, e un uomo orribile, almeno all’inizio, espressione di una società che insegue la bellezza e la forma fisica a tutti i costi.

Bello, sportivo, single incallito e seduttore seriale, Gianni è un quasi cinquantenne in carriera a capo di un importante brand di scarpe da running che vanta tra i suoi testimonial i più grandi atleti del momento. Disposto a tutto pur di conquistare la giovane donna di turno, per una serie di circostanze arriva a fingere di essere costretto su una sedia a rotelle puntando tutto sulla pietà, per lui l’unico sentimento che è possibile provare nei confronti di un disabile. Ma quando incontra Chiara, una donna solare e dinamica, musicista per lavoro e tennista per passione nonostante l’incidente che l’ha resa paraplegica, inizia a provare per lei tutt’altro tipo di sentimenti. Attraverso lei e i suoi amici, sportivi e vitali almeno quanto lei, Gianni non potrà far altro che cambiare prospettiva su molte cose: la vita, l’amore, la disabilità in sé. Imparerà che l’unico vero handicap è l’assenza di forza d’animo, per ritrovarsi infine totalmente cambiato sia come uomo che come businessman.

«Cerco da sempre di scavare con le commedie nell’animo umano e da tempo mi frullava nella testa il tema della disabilità e dell’ipocrisia del mondo cosiddetto normale. Ho visto Tutti in piedi quando mi hanno chiesto di farlo e ho capito che c’era un elemento sul quale costruire una storia importante per il nostro Paese, mettendo a nudo contraddizioni e lacerazioni. C’è da chiedersi perchè in Italia non si affrontino temi come questi in film popolari. Dai ragazzi disabili, coinvolti anche come consulenti, è arrivata una grande lezione di comportamento: ci hanno sorpreso e bastonato con la loro feroce autoironia.» (Riccardo Milani)

«Contro la noia del politicamente corretto di facciata, una commedia corrosiva nelle premesse, non banale nello svolgimento e nella sua soluzione finale. Un remake di una commedia francese, adattata con intelligenza per una storia italiana, con Favino convincente, ma non sono da meno Miriam Leone e i caratteristi che li accompagnano. La disabilità vista con ironia, ma sempre al giusto livello di empatia, rispetto e umanità. Un cinema che dialoga con il pubblico.» (Mauro Donzelli, comingsoon.it)