DIECI MINUTI

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DIECI MINUTI

un film di Maria Sole Tognazzi
con Barbara Ronchi, Fotinì Peluso, Margherita Buy
sceneggiatura: Francesca Archibugi, Maria Sole Tognazzi ● fotografia: Luigi Martinucci
montaggio: Chiara Griziotti ● musiche: Andrea Farri
produzione: Indiana Production
distribuzione: Vision Distribution
Italia, 2024 ● 102 minuti

Maria Sole Tognazzi e Margherita Buy tornano a fare squadra per un adattamento del romanzo “Per dieci minuti” di Chiara Gamberale, una storia di femminilità ferita ma viva, dove il sorriso e la malinconia camminano mano per mano.

Quando Niccolò lascia la moglie Bianca, dopo 18 anni di matrimonio, lei cade dalle nuvole: non si era accorta di nulla, né dell’infelicità del suo compagno di vita, né della sua relazione con un’altra donna. Da quel momento Bianca precipita in uno stato depressivo dal quale cerca di tirarla fuori una psicologa burbera dal cognome importante (si chiama Braibanti, come la vittima di un agghiacciante caso giudiziario), intenta a riportare la sua paziente ad un metro di realtà. Perché Bianca ha attraversato la vita, non solo il suo matrimonio, con eccessiva cautela verso se stessa, con la paura di confrontarsi con le cose che non si ritiene capace di tentare. Così la psicologa le propone un esercizio: fare per dieci minuti una serie di esperienze nuove e così addentrarsi in territori sconosciuti.

«Voglio raccontare le donne per ciò che sono. Per troppo tempo non è stato fatto, sono state filtrate da un occhio spesso maschile. Bianca di difetti ne ha, forse anche troppi. Non è perfetta, ha dei limiti e delle problematiche, ma comincia un processo per cui, a un certo punto, riesce anche ad ammettere la cosa più importante: “Forse ho sbagliato”.» (Maria Sole Tognazzzi)

«Dieci minuti attinge dal dolore di una donna che è stata cieca, che ha sbagliato anche lei, e che non è riuscita a sopportare il peso delle sue mancanze. Ma le ha poi restituito una scintilla, seppur piccola, da cui poter ripartire. C’è una gravità per tutto il film attraverso la quale Maria Sole Tognazzi conduce la sua protagonista nelle svolte di una storia non propriamente lineare. (…) Una trovata che permette al racconto e alla regia di restituire il peso drammatico del film, il mondo interiore della protagonista, diventando un’opera più di sentimento che di vero e proprio contenuto, facendone il centro di Dieci minuti, e non il reportage di una donna che, forse, riuscirà a ritrovare se stessa. È un diario segreto, un ritratto personale. È la storia di un essere umano che cerca il proprio posto dopo averlo perso.» (Martina Barone, Hollywood Reporter)