Downton abbey II

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DOWNTON ABBEY II
UNA NUOVA ERA

un film di Simon Curtis
con Hugh Bonneville, Laura Carmichael, Jim Carter, Brendan Coyle, Michelle Dockery
Kevin Doyle, Joanne Froggatt, Matthew Goode, Maggie Smith, Imelda Staunton
Hugh Dancy, Laura Haddock, Nathalie Baye, Dominic West e Jonathan Zaccaï
sceneggiatura: Julian Fellowes ● fotografia: Andrew Dunn
montaggio: Adam Recht ● musiche: John Lunn
produzione: Carnival Film & Television
distribuzione: Universal Pictures Italia
Gran Bretagna, 2022 ● 125 minuti

v. doppiata in italiano

L’amatissima saga di Downton Abbey torna con una nuovo capitolo, tra il ritorno di volti conosciuti e la nascita di nuovi intrighi. Le vicende della famiglia Crowley si intrecciano con quelle della servitù, nel racconto di cosa muove intorno a una grande casa che non è solo un edificio, è anche simbolo della nobiltà che ormai ha ceduto il passo al tempo e abbraccia il cambiamento come unico modo per non soccombere e fare fronte alla vita, così come viene.

Violet Crowley, contessa di Grantham, riceve un’inaspettata eredità: un aristocratico francese le ha lasciato una villa in riva al mare, e Lady Violet decide a sua volta di girarne la proprietà alla nipote Sybbie. La moglie del conte francese vuole impugnare il testamento del defunto marito, ma buona parte della famiglia Crowley si trasferisce sulla Riviera su invito del figlio del conte, che invece è incline a rispettare la volontà del padre. Del resto è meglio che a Downton Abbey restino solo i domestici e Lady Mary, poiché all’interno della magione si girerà un film: e la servitù è molto eccitata dalla presenza di due divi del muto, Guy Dexter e Myrna Dalgleish. Il regista invece farà compagnia a Mary, il cui marito è ancora una volta ben lontano.

«C’è stato qualcosa di straordinario nel riunirsi del cast. Si sono ritrovati nella Great Hall. Gli attori avevano dieci anni in più rispetto a quanti ne avevano quando li abbiamo scelti. Certo, sopratutto i più giovani nel corso del tempo hanno costruito una carriera. Ora sono tutti famosi a livello internazionale. Questa cosa mi ha fatto commuovere. Ho pensato “in qualche modo ho avuto un ruolo, immaginandomi questi personaggi. Abbiamo trovato questi attori e attrici per interpretarli. E così abbiamo cambiato il corso delle loro vite”. Questo pensiero mi è sembrato alquanto importante.» (Julian Fellowes)

«Con Downton Abbey: Una nuova era la saga inglese amatissima dal pubblico mondiale chiude il cerchio e allo stesso tempo apre la porta ad una possibile nuova fase, come preannunciato dal titolo.(…) Il regista Simon Curtis e lo sceneggiatore Julian Fellowes mantengono quel magico punto di equilibrio fra sentimentalismo e ironia, tradizione e modernità, coerenza con i personaggi che il pubblico conosce a menadito e capacità di innovare il loro percorso. Alcune linee narrative sono particolarmente commoventi, e alcuni nodi verranno sciolti in modo del tutto congruente con le premesse, anche quelle seminate dal film precedente, oltre che dalla serie. Un’intuizione geniale è quella di ambientare a Downton Abbey un film nel film, il che dà adito ad una serie di battute sul modo in cui la recitazione veniva considerata in un’epoca in cui gli attori venivano seppelliti fuori dalle mura cittadine in segno di disprezzo, e apre la porta ad una sottotrama che è un esplicito omaggio a Cantando sotto la pioggia, e che riguarda il passaggio inevitabile del cinema dal muto al sonoro.» ( Paola Casella, mymovies.it )