Due

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Due
Deux

un film di Filippo Meneghetti
con Barbara Sukowa, Martine Chevallier, Léa Drucker
sceneggiatura: Filippo Meneghetti, Malysone Bovorasmy
in collaborazione con Florence Vignon ● fotografia: Aurélien Marra
montaggio: Ronan Tronchot ● musiche: Michele Menini
produzione: Paprika Films Production
distribuzione: Teodora Film
Francia,Lussemburgo, Belgio, 2020 ● 95 minuti

v. doppiata in italiano

2021, Premio César, miglior film d’esordio
2020, Dublin IFF, miglior attrice ● FEST IFF, miglior debutto, miglior film

Il film d’esordio di Filippo Meneghetti è un thriller intimista, su cui aleggia l’ombra di Polanski, ma è anche un grande film d’amore. Passa dal tenero romanticismo al dolore, prima di assumere note di ironia mordace e elementi inaspettati quasi da cinema thriller.

Due donne mature, Nina e Madeleine, si amano in segreto da decenni. Tutti, compresi i parenti di Madeleine, pensano che siano solo vicine di casa, vivendo entrambe all’ultimo piano dello stesso palazzo. Quando la routine di ogni giorno viene sconvolta da un evento imprevisto, la famiglia di Madeleine finisce per scoprire la verità e l’amore tra le due è messo a dura prova.

«Il film racconta la storia di una sfida e di una passione insieme dolce e caparbia. Ma questa sfida è anche un modo di esplorare alcuni temi che mi affascinano: quanto influisce sulle nostre azioni lo sguardo degli altri? Quale conflitto interiore si accende nel confronto con questo tipo di censura? Gli ostacoli che incontrano sul loro cammino spingono spesso Nina e Madeleine a comportamenti estremi, ma non dobbiamo dispiacerci per loro: sono eroine che combattono per il loro amore.» (Filippo Meneghetti)

«Questo film, spesso commovente, è un’affermazione del desiderio universale di intimità emotiva e di come la giusta connessione possa superare ogni limite fisico e sociale. Il fatto che la relazione in questione sia tra due donne in là con gli anni, rende il film ancora più silenziosamente rivoluzionario. La sceneggiatura di Meneghetti, però, scritta con Malysone Bovorasmy e Florence Vignon, aggiunge abilmente strati di complessità tematica che vanno oltre la facile, anche se toccante, nozione che l’amore vince su tutto. (…) Se si considera poi con quanta facilità questa storia di segreti e bugie avrebbe potuto trasformarsi in un melodramma, Meneghetti, al suo esordio, stupisce per il modo in cui riesce a evitare i cliché, firmando un film unico nel suo genere.» (Mark Keizer, Variety)