DUSE

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DUSE

un film di Pietro Marcello
con Valeria Bruni Tedeschi, Fanni Wrochna, Noémie Merlant, Fausto Russo Alesi, Edoardo Sorgente,
Vincenzo Nemolato, Noémie Lvovsky
sceneggiatura: Letizia Russo, Guido Silei, Pietro Marcello ● fotografia: Marco Graziaplena
montaggio: Fabrizio Federico, Cristiano Travaglioli, Alessio Franco, Luca Carrera
musiche: Fabrizio Elvetico, Marco Messina, Sacha Ricci
produzione: Palomar, Avventurosa
distribuzione: Piper film
Italia, 2025 ● 126 minuti

v.o. in italiano

2025, Mostra del Cinema di Venezia: miglior colonna sonora

Pietro Marcello racconta un personaggio della modernità che ha lasciato poche tracce (sonore), un solo film muto (“Cenere”), poche foto e poche lettere. Come incarnare allora la “Divina Eleonora Duse”, un personaggio che fu vero mito? Pietro Marcello lo fa con la biografia di un’anima incerta alla ricerca incontenibile dell’assoluto e ragiona sulla fine di un’epoca, sull’avvento del fascismo, sull’ambivalenza delle maschere.

martedì 11 Novembre 17:00 ▪︎ Rho ▪︎︎ cin&città

martedì 11 Novembre 21:00 ▪︎ Rho ▪︎︎ cin&città

mercoledì 12 Novembre 21:00 ▪︎ Rho ▪︎︎ cin&città

giovedì 13 Novembre 21:00 ▪︎ Rho ▪︎︎ cin&città

Eleonora Duse ha una leggendaria carriera alle spalle che sembra ormai conclusa, ma, nei tempi feroci tra la Grande Guerra e l’ascesa del fascismo, la Divina sente un richiamo più forte di ogni rassegnazione e torna lì dove la sua vita è iniziata: sul palcoscenico. Non è solo il desiderio di recitare a muoverla, ma un’urgenza profonda: la necessità di riaffermare sé stessa in un mondo che cambia inesorabilmente e che minaccia di toglierle tutto, persino l’indipendenza che ha conquistato con il lavoro di tutta una vita. Inaspettati rovesci finanziari la mettono di fronte a una scelta e così, ancora una volta, Eleonora sceglie il teatro come unico spazio di verità e di resistenza. Con la sua arte come unica arma, sfida il tempo e il disincanto, trasformando ogni parola e ogni gesto in un atto rivoluzionario. Ma il prezzo della bellezza contro la brutalità del potere e della Storia è alto: gli affetti sembrano dissolversi e la sua salute si aggrava. Eppure, Eleonora affronterà l’ultimo viaggio dimostrando che si può rinunciare alla vita stessa, ma mai alla propria natura.

«Eleonora Duse mi ha colpito per le contraddizioni che ne hanno caratterizzato l’esistenza. Dietro i grandi successi della “Divina” si nascondevano fallimenti altrettanto sensazionali, che sono a mio avviso una delle chiavi di lettura più interessanti. La scelta di concentrarsi sugli ultimi anni della sua vita è venuta naturalmente. Duse affronta il suo bilancio finale: con il suo talento, con il proprio corpo, con la maternità, con D’Annunzio, con la storia d’Italia. Non volevo realizzare un biopic, ma raccontare l’anima di una donna, un’artista, in un’epoca di grandi sconvolgimenti storici, con la possibilità di indagare temi a me cari: da una parte il ruolo dell’artista di fronte a tragedie come la guerra, la povertà e il dolore; dall’altra, le possibili declinazioni del rapporto tra arte e potere.» (Pietro Marcello)

«Duse di Pietro Marcello è un biopic solo apparente. In realtà è un’opera profondamente ispirata sulla vita e la figura di una delle più grandi interpreti del teatro internazionale, Eleonora Duse, quasi una leggenda. Più esattamente è un’opera libera come lo era l’attrice, sempre inquieta e sempre in viaggio. Un’icona e insieme una fenice, imprendibile, indefinibile eppure perfettamente incarnata da una grandiosa Valeria Bruni Tedeschi, che restituisce una personalità unica, incerta e appassionata, contraddittoria e lineare. E, con lei, è allo specchio un’epoca che sta ancora uscendo da un cataclisma globale, la prima guerra mondiale, e già sta preparando due cataclismi, se non tre, che si saldano in uno soltanto: l’avvento del fascismo e la seconda guerra mondiale, con annesso l’Olocausto. (…) Il film coglie l’attrice nel suo finire che in verità è qui un nuovo inizio, e per questo inizia con due finali e poi con una sorta di resurrezione. Ne nasce un capolavoro quasi assoluto, un film da vedere e rivedere più volte e che a ogni visione acquista più senso, bellezza e soprattutto forza incantatrice poiché si muove dall’inizio alla fine su un delicato, sottilissimo crinale.» (Francesco Boille, internazionale.it)