ELVIS

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ELVIS

un film di Baz Luhrmann
con Austin Butler, Tom Hanks, Helen Thomson, Richard Roxburgh,
Olivia DeJonge, Luke Bracey, David Wenham, Kelvin Harrison Jr., Xavier Samuel
sceneggiatura: Sam Bromell, Baz Luhrmann, Craig Pearce, Jeremy Doner ● fotografia: Mandy Walker
montaggio: Matt Villa, Jonathan Redmond ● musiche:
produzione: Bazmark Films
distribuzione: Warner Bros. Pictures Italia
Stati Uniti, Australia, 2022 ● 159 minuti

v. doppiata in italiano

Elvis Presley: un mito che risuona negli annali della musica, una figura titanica che come molti grandi artisti si è spento fin troppo velocemente, bruciando ardentemente e spingendosi oltre i limiti. Ma chi ha ucciso realmente il ragazzo di Memphis, morto a soli 42 anni? Il nuovo film diretto da Baz Luhrmann (Moulin Rouge, Il grande Gatsby), Elvis, prova a rispondere alla domanda, dando una raffinata e romantica interpretazione (e le prime reazioni sono ottime; a Cannes ci sono stati 10 minuti di standing ovation per Elvis).

Nascita, crescita, apoteosi e inizio di declino di Elvis Aaron Presley, il mito di più generazioni, vengono raccontati e riletti dal punto di vista del suo manager di tutta una vita: il Colonnello Tom Parker. È lui che accompagna, con voce narrante e presenza in scena, la dirompente ascesa di un’icona assoluta della musica e del costume mentre si impegna, apertamente ma anche in segretezza, per condizionarne la vita con il fine di salvaguardare la propria.

«Come già successo per Parigi in Moulin Rouge! o per New York in The Get Down, sono arrivato da esterno e le ho vissute. Quando ho fatto Il Grande Gatsby ho cercato di vivere come Fitzgerald. È un processo lungo, per questo faccio così pochi film. Vivendo a Memphis cercando di svelare il mistero Elvis ho scoperto che la musica black non è una cosa incidentale, ma è assolutamente la tela su cui è stata tessuta la sua storia. Se togli la musica black dalla storia di Elvis Presley non c’è storia. Ha vissuto quella cultura: a volte era l’unica faccia bianca nei locali di Memphis, ha intrecciato la sua storia con il nascente movimento per i diritti dei neri ed è diventato pericoloso. Al Colonnello questa cosa non piaceva per niente. Alla fine il viaggio di Elvis è scoprire chi è: e la sua essenza è nella musica gospel. E la musica gospel è spirituale. Elvis era una persona molto spirituale.» (Baz Luhrmann)

«Il ritratto è completo e onesto, veicolato da Luhrmann con la freschezza di un regista esordiente e la mano ferma del regista navigato che è, attraverso ogni mezzo visivo e tecnico, dalla fumettistica allo yo-yo temporale, dalla voce narrante pseudo-fuorviante del Colonnello alle inquadrature sottosopra fino al frequente uso di split screen multiplo per sintetizzare le multiforme della creatura musicale e cinematografica Elvis Presley. Una creatura restituita come era, esaltante ed infelice, amata e sola, esplosiva e precocemente corrosa, da un grande film biografico musicale che trascina le Elvis people e con buona probabilità anche le altre.» (Luca Zanovello, masedomani.com)