ENEA

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Enea

un film di Pietro Castellitto
con Pietro Castellitto, Giorgio Quarzo Guarascio, Benedetta Porcaroli,
Chiara Noschese, Giorgio Montanini, Adamo Dionisi,
Matteo Branciamore, Cesare Castellitto, Sergio Castellitto
sceneggiatura: Pietro Castellitto ● fotografia: Radek Ladczuk
montaggio: Gianluca Scarpa ● musiche: Niccolò Contessa
produzione: The Apartment, Vision Distribution, Frenesy
distribuzione: Vision Distribution
Italia, 2023 ● 115 minuti

v.o.  in italiano

2023, 80° Mostra dell’arte cinematografica di Venezia, Concorso

Un gangster movie senza la parte gangster. Una storia di genere senza il genere.

L’opera seconda di Pietro Castellitto alza il tiro e prova a descrivere con ironia i ‘nuovi’ italiani: persone che professano idee chiare e valori alti, ma che navigano nella confusione e nel pressapochismo morale. un film che si muove tra comicità e poesia, tra parodia e amarezza

Enea rincorre il mito che porta nel nome, lo fa per sentirsi vivo in un’epoca morta e decadente. Lo fa assieme a Valentino, aviatore appena battezzato. I due, oltre allo spaccio e le feste, condividono la giovinezza. Amici da sempre, vittime e artefici di un mondo corrotto, ma mossi da una vitalità incorruttibile. Oltre i confini delle regole, dall’altra parte della morale, c’è un mare pieno di umanità e simboli da scoprire. Enea e Valentino ci voleranno sopra fino alle più estreme conseguenze. Tuttavia, droga e malavita sono l’ombra invisibile di una storia che parla d’altro: un padre malinconico, un fratello che litiga a scuola, una madre sconfitta dall’amore e una ragazza bellissima, un lieto fine e una lieta morte, una palma che cade su un mondo di vetro. È in mezzo alle crepe della quotidianità che l’avventura di Enea e Valentino lentamente si assolve. Un’avventura che agli altri apparirà criminale, ma che per loro è, e sarà, prima di tutto, un’avventura d’amicizia e d’amore.

«Enea è un gangster movie senza la parte gangster. Una storia di genere senza il genere. La componente criminale del film viaggia silenziosa su un binario nascosto, e sopraggiunge improvvisa nelle fessure dei rapporti quotidiani, sconvolgendo i protagonisti ignari. L’idea era quella di creare una narrazione in cui il punto di vista dello spettatore combaciasse con quello di chi subisce il narcotraffico: all’improvviso si può vincere e all’improvviso si può morire, e nessuno saprà mai il perché. I protagonisti sono mossi dal mistero della giovinezza. Non fanno quello che fanno né per i soldi né per il potere, ma forse per vitalità, per testare il cuore, per capire fino a che punto ci si possa sentire vivi oggi, all’alba di questo nuovo millennio, saturo di guerre raccontate e di attentati soltanto visti. » (Pietro Castellitto)

«È tornato Pietro Castellitto. Enea è il suo secondo film e ha la medesima carica di I predatori, l’esordio che aveva mostrato che c’è un nuovo regista di commedie in Italia, uno che ha un’idea di humor e di commedia sua, autonoma e diversa dagli altri. Già in quel primo film raccontava di una famiglia, di personaggi infelici e arrabbiati, e lo faceva con una capacità di far arrivare le risate da punti che non diremmo mai, cogliendo sempre il pubblico di sorpresa.
Quando Enea inizia, con un dialogo tra un trentenne e una donna adulta, ci si ritrova di nuovo davanti a quell’umorismo così sottile da dare l’impressione a ognuno di essere l’unico nel pubblico a cogliere quella stupidità. Stavolta però le ambizioni sono molto maggiori, se I predatori era il manifesto di un’idea di cinema che ha come primo desiderio l’essere diversi, questa è la sua attualizzazione. (…) Avercene di film che non hanno pietà per i loro protagonisti, che non raccontano nessun tipo umano già visto, che non girano intorno a luoghi comuni ma anzi hanno l’arroganza di ambire a qualcosa di più alto, di intercettare un tempo nuovo in modi nuovi.». (Gabriele Niola, Wired)