Esterno notte – parte II

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ESTERNO NOTTE – PARTE II

un film di Marco Bellocchio
con Fabrizio Gifuni, Margherita Buy, Toni Servillo, Paolo Pierobon, Fabrizio Contri,
Pier Giorgio Bellocchio, Antonio Piovanelli, Bruno Cariello, Gigio Alberti, Emmanuele Aita
sceneggiatura: Marco Bellocchio, Stefano Bises, Ludovica Rampoldi, Davide Serino
fotografia: Francesco Di Giacomo
montaggio: Francesca Calvelli ● musiche: Fabio Massimo Capogrosso
produzione: The Apartment
distribuzione: Lucky Red
Italia, 2022 ● 160 minuti

v.o. in italiano

2022, Festival di Cannes: presentato nella sezione Première
parte II

Dopo “Buongiorno, notte” Marco Bellocchio riporta sullo schermo la storia di Aldo Moro. Questa volta la prospettiva è ribaltata e la vicenda è raccontata dal punto di vista di chi ha vissuto dall’esterno i giorni del rapimento.

un po’ com’era accaduto anni fa per La meglio gioventù, Esterno notte è un grande affresco storico pensato fin dall’inizio per essere anche trasmesso sul piccolo schermo in forma di miniserie, la cui bellezza e intensità ne fanno però un capolavoro da vedere al cinema, suddiviso in due parti.

Nella seconda parte continua il grande affresco di Bellocchio di un’Italia delle contraddizioni e degli anni bui. Dopo molti giorni dal rapimento dell’onorevole Aldo Moro, proseguono frenetiche le diverse trattative, tra luci e ombre profonde di un Paese che si sveglia ogni giorno più in fondo a un tunnel fatto di contestazione, di non detti, di maneggi politici e di intrighi nazionali e internazionali. Nel finale struggente vediamo finalmente Moro nel suo carcere. L’uomo ha chiesto di essere confessato e un giovane sacerdote viene rapito e bendato per dargli gli ultimi sacramenti. Il prete spera ancora, ma Moro è ben consapevole del suo destino e del fallimento di ogni possibile trattativa.

«Ho voluto stavolta farne una serie per raccontare l’Esterno di quei 55 giorni italiani stando però fuori dalla prigione tranne che alla fine, all’epilogo tragico. Esterno notte perché stavolta i protagonisti sono gli uomini e le donne che agirono fuori della prigione, coinvolti a vario titolo nel sequestro: la famiglia, i politici, i preti, il Papa, i professori, i maghi, le forze dell’ordine, i servizi segreti, i brigatisti in libertà e in galera, persino i mafiosi, gli infiltrati» (Marco Bellocchio)

«Il cinema di Marco Bellocchio assomiglia davvero ad Aldo Moro. Forse il regista ha riconosciuto una sensibilità affine, un altro uomo che onora le parole e le affida con fiducia a chi le sta ascoltando. Succede anche in questi film splendidi e dolorosi, impregnati di idealismo, cinismo e tanta intimità. Un continuo viavai sopra e dietro il palcoscenico politico (e mediatico) resto autentico da un cast in stato di grazia. Su tutti emerge un Fabrizio Gifuni davvero immenso. Capace di rievocare Moro nella voce rotta, nelle movenze più banali, nello sguardo spesso altrove e persino nel modo di deglutire. Attraverso la sua prova dolente Gifuni è riuscito a restituirci una persona talmente previdente da aver abbracciato la morte anche in vita e per questo spesso insonne, inquieto, preoccupato per la sua famiglia. Scavando nelle anime ferite, Bellocchio sembra anche interrogare i principi cristiani di pietà, perdono e rispetto per il proprio nemico. A che serve la gentilezza in un mondo di squali? Sino a che punto la rabbia e l’odio meritano di essere soffocati? Tutti dilemmi che affliggono ognuno dei personaggi di Esterno Notte. Un’opera mastodontica che non cerca mai di essere solenne, ma lo diventa proprio per questa sua riluttanza alla grandezza. Proprio come è successo ad Aldo Moro. Ancora una volta raccontato per immagini.» (Giuseppe Grossi, movieplayer.it)