
GIOVANI MADRI
un film di Jean-Pierre e Luc Dardenne
con Babette Verbeek, Elsa Houben, Janaina Halloy Fokan, Lucie Laruelle, Samia Hilmi
sceneggiatura: Jean-Pierre e Luc Dardenne ● fotografia: Benoît Dervaux
montaggio: Marie-Hélène Dozo
produzione: Les Films du Fleuve
distribuzione: BIM Distribuzione e Lucky Red
Francia, Belgio, 2025 ● 105 minuti
v. doppiata in italiano
2025, Cannes FF: miglior sceneggiatura, premio della giuria ecumenica

I fratelli Dardenne tornano al cinema e ritrovano la loro voce più autentica: un film intenso e poetico sulla responsabilità, la maternità e la forza della cura.
Jessica, Perla, Julie, Ariane e Naïma vivono in una casa famiglia che le sostiene nel loro percorso di giovani madri. Sono cinque adolescenti con il desiderio e la speranza di costruire un futuro migliore per sé stesse e per i loro figli.
«Siamo partiti dall’idea di una ragazza di 16 anni che vive in una casa maternità e non prova nulla per il suo bambino. Abbiamo pensato che sarebbe stato utile saperne di più sulle case maternità. Siamo andati a visitarne una per fare qualche ricerca. Siamo rimasti colpiti dall’atmosfera, dalla vita e dalla fragilità della vita in quel luogo. C’era gioia e luce in quel luogo. Un giorno, tornati a casa, ci siamo detti: “Noi che vorremmo cambiare il nostro modo di scrivere e raccontare storie, perché non dovremmo interessarci a ciò che accade in quella casa?”. Questo avrebbe significato inevitabilmente più personaggi, un grande cambio di paradigma per noi. È partito da lì. Da un’intuizione, più che da storie.» (Jean-Pierre Dardenne)
«Dopo L’enfant il tema della maternità torna ad attraversare il cinema dei fratelli Dardenne. Con Giovani madri i due cineasti belgi lo affrontano in un film dal respiro più corale che si concentra soprattutto su cinque adolescenti che vivono in una casa famiglia per giovani madri e lottano per avere un futuro migliore per sé stesse e per i loro figli. Il cinema dei Dardenne non solo pedina le protagoniste ma fa sentire il respiro, le paure ma anche la determinazione. C’è chi sogna una casa, chi desidera rivedere la madre naturale, chi cerca di contattare in ogni modo il ragazzo ma non riceve risposte. In Giovani madri c’è il meglio della loro visione ‘neorealista’. (…) I cineasti si caricano sulle spalle le loro protagoniste e, più che i corpi, sono i volti e le loro espressioni che raccontano la loro storia e le loro reazioni, anche prima delle parole. Inoltre stavolta Giovani madri recupera quella luminosità di Due giorni, una notte, lascia intravedere un possibile orizzonte (…). Non è un ritorno alle origini. Oppure lo è in parte. (…) Stavolta è lo sguardo, cinematografico e morale, che è quello giusto. Anche per questo Giovani madri è tra i loro film più ispirati.» (Simone Emiliani, sentieriselvaggi.it)