GLI ARISTOGATTI

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Gli aristogatti ● The Aristocats

un film d’animazione di Wolfgang Reitherman
con le voci di Renzo Montagnani, Melina Martello, Oreste Lionello, Riccardo Rossi
sceneggiatura: Larry Clemmons, Eric Cleworthy, Vance Gerry,
Frank Thomas, Julius Svendsen, Ralph Wright, Ken Anderson
montaggio: Tom Acosta ● musica: George Bruns
produzione: Walt Disney Productions
distribuzione: Walt Disney
Stati Uniti, 1970 ● 78 minuti

v. doppiata in italiano

Al cinema sotto le stelle con tutta la famiglia: cosa c’è di meglio di uno dei più grandi classici Disney, un intreccio emozionante di umorismo, avventura e musica in compagnia di Romeo, Duchessa, Minou, Matisse, e Bizet, nella Parigi di inizio ‘900

Parigi, 1910. Madame Adelaide, una ricca, eccentrica e anziana signora, ex stella del firmamento lirico, decide di fare testamento e nomina eredi dei suoi ingenti beni i suoi quattro Aristogatti: mamma Duchessa e i cuccioli Minou, Bizet e Matisse. Madame Adelaide è rimasta sola al mondo e i quattro gatti sono i suoi affetti più grandi. A margine di questa “famiglia” c’è il maggiordomo Edgar, che sarà erede alla morte degli Aristogatti. Ma l’uomo, ansioso di mettere subito le mani sulle ricchezze della signora, decide di sbarazzarsi dei concorrenti a quattro zampe. Una notte di temporale li rapisce, ma li perde per strada durante l’incontro poco piacevole con due cani randagi. Persi per le insidiose vie di una città che non conoscono, la raffinata Duchessa e i suoi vispi cuccioli provano a tornare a casa, con l’aiuto dell’aitante Romeo, un gatto vagabondo, gigione dal cuore d’oro, incontrato per caso.

«Gli Aristogatti, con i suoi disegni e sfondi dipinti a mano, oltre ad essere un classico dell’animazione per bambini, caratterizzato da tematiche tipiche del genere e incentrato sul punto di vista degli animali, è un affresco fedele della Parigi dei primi anni del ‘900. Dalle architetture delle facciate dei palazzi ai monumenti storici, dai viali notturni illuminati dai primi lampioni ad elettricità passando per i costumi e le prime autovetture, l’ultimo cartoon ad essere approvato dal papà di Topolino, è il ritratto di un’epoca di progressi e benessere della Francia del secolo scorso. Un ruolo fondamentale è giocato anche dalle musiche. Da un parte abbiamo i riferimenti alla musica classica, sia nell’omaggio al compositore George Bizet che da il nome ad uno dei cuccioli amante del pianoforte, sia nelle note della Carmen presenti all’inizio del film. Dall’altra, con la band felina degli Scat Cat, ci immergiamo nella musica jazz con trombe, contrabassi e percussioni che accompagnano Tutti quanti voglion fare jazz, celebre brano del cartone, tanto da diventarne uno dei simboli.» (Manuela Santacatterina, sentieriselvaggi.it)