Grazie ragazzi
un film di Riccardo Milani
con Antonio Albanese, Sonia Bergamasco, Vinicio Marchioni
sceneggiatura: Michele Astori, Riccardo Milani ● fotografia: Saverio Guarna
montaggio: Patrizia Ceresani, Francesco Renda ● musiche: Andrea Guerra
produzione: Palomar
distribuzione: Vision
Italia, 2023 ● 117 minuti
v.o. in italiano
Riccardo Milani dirige e adatta il film francese Un Triomphe di Emmanuel Courcol, a sua volta tratto dalla storia vera dell’attore svedese Jan Jonson, che mise effettivamente in scena Beckett con un gruppo di detenuti. Una commedia dolceamara gentile e profonda con attenzione al sociale e ai diritti umani. Una celebrazione del potere salvifico dell’arte.
Di fronte alla mancanza di offerte di lavoro, Antonio, attore appassionato ma spesso disoccupato, accetta un lavoro offertogli da un vecchio amico e collega, assai più smaliziato di lui, come insegnante di un laboratorio teatrale all’interno di un istituto penitenziario. All’inizio titubante, scopre del talento nell’ improbabile compagnia di detenuti e questo riaccende in lui la passione e la voglia di fare teatro, al punto da convincere la severa direttrice del carcere a valicare le mura della prigione e mettere in scena la famosa commedia di Samuel Beckett “Aspettando Godot” su un vero palcoscenico teatrale. Giorno dopo giorno i detenuti si arrendono alla risolutezza di Antonio e si lasciano andare scoprendo il potere liberatorio dell’arte e la sua capacità di dare uno scopo e una speranza oltre l’attesa. Così quando arriva il definitivo via libera, inizia un tour trionfale.
«Un film che racconta la capacità del teatro di dare un’opportunità, di scavare nell’animo umano di chi assiste, ma anche, e in questo caso soprattutto, di chi si mette in gioco recitando su un palcoscenico. È per questo che, inevitabilmente, “Grazie ragazzi” è anche un film sul mestiere dell’attore che rimane per me affascinante e misterioso. Un film su quanto l’arte possa diventare in un carcere elemento di “libertà” e soprattutto di “possibilità”.» (Riccardo Milani)
«Milani porta in scena una pellicola dai toni semplici ma intensi, in cui tragedia e comicità sono gli elementi che stanno alla base non solo del teatro ma anche dei suoi personaggi. Un vero e proprio ringraziamento al teatro e al suo essere luogo di verità ma anche di libertà. (…) una bella parabola sulla vita, sul teatro e sulle sue verità. Un inno a questa forma d’arte liberatoria e a tutta la cultura in generale, spesso svalorizzata e dimenticata, ma la cui potenza, come il cinema, è talmente forte da poter rivoluzionare il mondo. Un’arte che andrebbe incentivata e usata per alleviare, come una medicina, le sofferenze degli uomini.» (Valeria Maiolino, Cinefilos.it)