Green Book

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GREEN BOOK

un film di Peter Farrelly
con Viggo Mortensen, Mahershala Ali, Linda Cardellini, Sebastian Maniscalco
sceneggiatura: Nick Vallelonga, Brian Hayes Currie, Peter Farrelly ● fotografia: Sean Porter
montaggio: Patrick J. Don Vito ● musiche: Kris Bowers
produzione: Participant Media e DreamWorks
distribuzione: Eagle Pictures
Stati Uniti, 2018 ● 132 minuti

v. doppiata in italiano

Oscar, 2019: miglior film, miglior attore non protagonista Mahershala Ali, miglior sceneggiatura originale
Golden Globe, 2019: miglior film commedia musicale,
miglior attore non protagonista Mahershala Ali, miglior sceneggiatura
Toronto IFF, 2018: Premio del pubblico
Hollywood Film Awards: miglior sceneggiatore, miglior cast

Dall’autore di alcune delle commedie più spregiudicate e politically incorrect degli anni 2000, una riflessione inedita su temi consolidati come il razzismo e le diseguaglianze sociali sorretta da due magistrali interpretazioni.

New York City, 1962. Tony Vallelonga, detto Tony Lip, fa il buttafuori al Copacabana, ma il locale deve chiudere per due mesi a causa dei lavori di ristrutturazione. Tony ha moglie e due figli, e deve trovare il modo di sbarcare il lunario per quei due mesi. L’occasione buona si presenta nella forma del dottor Donald Shirley, un musicista che sta per partire per un tour di concerti con il suo trio attraverso gli Stati del Sud, dall’Iowa al Mississipi. Peccato che Shirley sia afroamericano, in un’epoca in cui la pelle nera non era benvenuta, soprattutto nel Sud degli Stati Uniti. E che Tony, italoamericano cresciuto con l’idea che i neri siano animali, abbia sviluppato verso di loro una buona dose di razzismo.

«Nonostante il mio sia un background quasi completamente legato alla commedia, quello che non volevamo fare era un film basato su battute e dialoghi faceti, e infatti non lo abbiamo fatto. L’umorismo che eventualmente pervade il film si rivela in maniera organica, naturale perché quella che raccontiamo è una storia bizzarra. Parliamo di un pianista afroamericano con tre dottorati che guida per l’America oltre due mesi in compagnia di un buttafuori italoamericano fermo alla terza media educato al razzismo… è inevitabile che del surreale intervenga in tutto questo, ed è da qui che deriva l’umorismo. Proviene dalle loro personalità, dai personaggi stessi. Onestamente, quando lo abbiamo scritto, non lo trovavamo per niente divertente. E’ stato una volta sul set, grazie alla presenza di due dei migliori attori in circolazione, che mi sono reso conto di quanto umorismo si possa trovare in una storia del genere. E tutto questo per un film che penso e spero possa aiutare a riflettere quanto ancora questi problemi ci riguardino da vicino» (Peter Farrelly)

«Green Book è una delle vere sorprese della stagione, allo stesso tempo una commedia scritta mirabilmente e a tratti esilarante, un instant classic già pronto per le programmazioni natalizie, e un ritratto vivido sulla ricaduta quotidiana delle discriminazioni razziali di quegli anni. Una descrizione che suscita rabbia, un monito importante in un’epoca di risacca etica e dei diritti nell’America di Trump. Privo della pesantezza di un certo cinema militante e didascalico, contiene in realtà una carica politica molto forte e capace di arrivare molto più efficacemente a destinazione. Si ride, ci si indigna, ci si commuove e si pensa anche a una storia che fino a pochi anni fa sembrava lontana e invece oggi suona molto recente.» (Mauro Donzelli, Comingsoon.it)