C’è ancora domani
un film di Richard Linklater
con Adria Arjona, Glen Powell, Retta, Austin Amelio, Molly Bernard
sceneggiatura: Richard Linklater, Glen Powell ● fotografia: Shane F. Kelly
montaggio: Sandra Adair ● musiche: Graham Reynolds
produzione: AGC Studios, Aggregate Films, Barnstorm Productions,
Cinetic Media, Detour Pictures, Monarch Media, ShivHans Pictures
distribuzione: BIM Distribuzione
Stati Uniti, 2023 ● 113 minuti
v. doppiata in italiano
2023 Mostra Internazionale del Cinema di Venezia: fuori concorso
tratto da un’assurda storia vera, Hit Man è una commedia dal ritmo sfrenato che cerca e trova l’ordinario nello straordinario, il cinema classico in quello moderno, ragionando con maestria di scrittura sui concetti di ruolo, identità e desiderio.
Gary Johnson è il killer professionista più richiesto di New Orleans. Per i suoi clienti è come se fosse uscito da un film: il misterioso sicario da ingaggiare. Ma se lo si assolda per fare fuori un marito infedele o un boss violento, è bene stare in guardia, perché lui lavora per la polizia. Quando infrange il protocollo per aiutare una donna disperata che cerca di scappare da un fidanzato violento, si ritrova ad assumere una delle sue false identità: si innamorerà della donna e accarezzerà l’idea di diventare lui stesso un criminale.
«Hit Man è liberamente ispirato a un articolo che ho letto quasi vent’anni fa sulla rivista Texas Monthly, riguardante un fatto di cronaca nera veramente accaduto. Il film si propone di mescolare diversi generi – commedia, noir, thriller, dramma psicologico – ma soprattutto indagare sul concetto di identità, e su quanto la nostra personalità possa, o meno, cambiare.» (Richard Linklater)
«Quintessenzialmente indie e gioiosamente inattuale, leggero e mai frivolo, Hit Man scavalca il biopic per svincolare la storia dal dato biografico: come Gary, il film passa dal divertimento della commedia al ritmo dell’action, adotta il côte romantico e attraversa il thriller con il sottofondo noir a ricordarci il contesto, sconfina nell’umorismo meno accomodante e non rinuncia a momenti malinconici. Non si tratta di un gioco intellettuale in cui la struttura rispecchia il personaggio, ma di un film clamoroso, sostenuto da una sceneggiatura magistrale per la perfetta costruzione narrativa e l’irresistibile precisione dei dialoghi (Billy Wilder ne sarebbe stato compiaciuto), scritta da Linklater con Glen Powell.» (Lorenzo Ciofani, cinematografo.it)