IDDU
un film di Fabio Grassadonia, Antonio Piazza
con Toni Servillo, Elio Germano, Daniela Marra, Barbora Bobulova, Fausto Russo Alesi, Antonia Truppo
sceneggiatura: Fabio Grassadonia, Antonio Piazza ● fotografia: Luca Bigazzi
montaggio: Paola Freddi ● musiche: Colapesce
produzione: Indigo Film con Rai Cinema
distribuzione: 01 Distribution
Italia, 2024 ● 122 minuti
v.o. in italiano
2024, Mostra del cinema di Venezia, in concorso
Premio Carlo Lizzani al miglior film italiano, Premio Mimmo Rotella
Premio Francesco Pasinetti
Antonio Piazza e Fabio Grassadonia tornano in sala con il film definito da loro stessi “capitolo finale della nostra trilogia” dopo “Salvo” (2013) e “Sicilian Ghost Story” (2017). Un’esplorazione tematica, articolata in tre film di tre generi cinematografici, che rielabora il senso e i sentimenti generati dalla loro esperienza di vita in Sicilia negli anni ’80 e ’90, anni del dominio claustrofobico della mafia e delle conseguenze antropologiche e sociali di questo dominio nel presente.
Sicilia, primi anni Duemila. Dopo alcuni anni in prigione per mafia, Catello, politico di lungo corso, ha perso tutto. Quando i Servizi segreti italiani gli chiedono aiuto per catturare il suo figlioccio Matteo, ultimo grande latitante di mafia in circolazione, Catello coglie l’occasione per rimettersi in gioco. Uomo furbo dalle cento maschere, instancabile illusionista che trasforma verità in menzogna e menzogna in verità, Catello dà vita a un unico quanto improbabile scambio epistolare con il latitante, del cui vuoto emotivo cerca di approfittare. Un azzardo che con uno dei criminali più ricercati al mondo comporta un certo rischio.
«L’idea iniziale di questo film è nata dalla lettura dei numerosi pizzini ritrovati nel corso della lunga latitanza del capomafia Matteo Messina Denaro. Attraverso queste insolite lettere, il boss gestiva la sua vita in clandestinità e i suoi affari. I pizzini trascendevano però la funzione pratica di comunicazione criminale e lasciavano emergere aspetti della sua personalità e la natura del mondo tragico e ridicolo che intorno a lui volteggiava spericolatamente. Traendo libera ispirazione dai pizzini, Iddu racconta il carteggio fra Matteo, principe riluttante di un mondo insensato, e Catello, maschera grottesca di solare amoralità. Con Matteo e Catello ci immergiamo nel vuoto dentro il quale un popolo sguazza come fosse un gran mare baciato dal sole e dagli dei.» (Fabio Grassadonia, Antonio Piazza)
«Non è una storia da poco: stralcia un periodo della latitanza di Matteo Messina Denaro, anno 2004, partendo dal carteggio tra il latitante e l’ex sindaco di Castelvetrano, di cui era il figlioccio. I “pizzini” di questo scambio epistolare sono singolarmente eloquenti, illuminano su ricordi familiari e insospettabili passatempi letterari e cinefili del boss trapanese di Cosa nostra che sarebbe stato catturato solo nel 2023. Nel film c’è ancora e sempre Sicilia, ci sono quei lampi surreali che sono la cifra distintiva della coppia, ma il tono vira sulla commedia nera, sospesa fra tragedia e ridicolo. È uno stile di racconto, quello di Piazza e di Grassadonia, che restando fedele alla loro storica passione civile non si appiattisce sulla realtà. Come in certa pittura, cerca di evidenziarla con un segno più spesso.» (Teresa Marchesi, Domani)