IL MAESTRO CHE PROMISE IL MARE
un film di Patricia Font
con Enric Auquer, Laia Costa, Luisa Gavasa, Ramon Agirre
sceneggiatura: Albert Val ● fotografia: David Valldepérez
montaggio: Dani Arregui ● musiche: Natasha Arizu del Valle
produzione: Filmax
distribuzione: Officine UBU
Spagna, 2024 ● 105 minuti
v. doppiata in italiano
2024, Premi Goya: cinque candidature
Nel 1935, il maestro Antoni Benaiges accetta l’incarico come insegnante in un piccolo villaggio nella provincia di Burgos, in Spagna. Qui il giovane maestro instaura un intenso legame con i suoi studenti, bambini tra i sei e i dodici anni, ai quali fa una promessa: portarli a vedere il mare per la prima volta nella loro vita. Ma i metodi di insegnamento innovativi del maestro non incontrano il consenso del governo di allora, che inizia una dura opposizione nei confronti dell’insegnante e dei suoi ideali. 75 anni dopo, la nipote di uno di quegli alunni, ricostruisce la meravigliosa storia vera nascosta dietro la promessa del maestro. Una storia di coraggio, dedizione e resistenza che rischiava di rimanere sepolta dalle ombre del regime franchista.
«Trovo interessante la tesi secondo cui siamo capaci di ereditare le ferite dei nostri antenati. Nel film, gli eventi accaduti nel passato hanno conseguenze sui personaggi del presente e sul rapporto tra loro. Questa storia ruota attorno alla memoria, alla sua perdita e all’importanza di mantenerla. L’intero universo di Arianna, freddo, apatico, circondato dalla morte e dall’oblio, contrasta con quello del maestro Antoni, personaggio idealista ed entusiasta, il cui spirito, nonostante le vicissitudini che il paese affronta in quel momento, è vitale e innamorato della vita, circondato da bambini e illusioni. Ci sono due storie molto diverse all’interno dello stesso film ed è stata una sfida trovare un modo per farle coesistere.» (Patricia Font)
«Ci sono film che parlano di fascismo, in una delle sue tante declinazioni storiche e geopolitiche, e altri che se ne fanno carico in maniera circostanziata, ma guardando all’orizzonte passato e soprattutto presente/futuro. Lo spagnolo Il maestro che promise il mare di Patricia Font rientra in questa seconda, intelligente categoria. (…) La guerra come misura di tutte le cose, la repressione del dissenso, il rogo al quale anche in questa circostanza bruciano le pubblicazioni dei bambini che il maestro ha incoraggiato, sulla falsariga del non tanto avveniristico Fahrenheit 451 di François Truffaut, diventano parte integrante di un ammonimento che non si esaurisce nella rievocazione dei fatti, a fatica ricostruiti dalla tenace e dolente pronipote del protagonista, al centro della fitta struttura narrativa a flashback. La lezione della dittatura trascorsa, ma evidentemente ancora dentro la coscienza nella Spagna contemporanea, e di ogni prospettiva consimile prossima ventura, rende il film di Font di estrema, fluida attualità» (Anton Giulio Mancino, cineforum.it)