Il quadro rubato

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Il quadro rubato

un film di Pascal Bonitzer
con Alex Lutz, Léa Drucker, Nora Hamzawi
sceneggiatura: Pascal Bonitzer ● fotografia: Pierre Milon
montaggio: Monica Coleman ● musiche: Alexei Aligui
produzione: SBS Productions
distribuzione: Satine Film
Francia, 2024 ● 91 minuti

v. doppiata in italiano

il film beneficia della tariffa Cinema Revolution a 3,5€
grazie al contributo straordinario del Ministero della Cultura

Ispirato a fatti realmente accaduti, un racconto che ci porta nelle dinamiche delle case d’asta e si rivela tanto appassionante sguardo nel mondo intellettuale quanto riflessione sulle responsabilità storiche, personali e collettive del mondo borghese e delle diverse classi sociali.

mercoledì 9 Luglio 21:30 ▪︎ Osnago ▪︎︎ e per tetto un cielo di stelle

giovedì 17 Luglio 17:00 ▪︎ Rho ▪︎︎ cin&città

giovedì 17 Luglio 21:30 ▪︎ Rho ▪︎︎ cin&città sotto le stelle in via Meda

Un giorno André Masson, un esperto d’arte che lavora come banditore della celebre casa d’aste Scottie’s, riceve una lettera in cui gli viene comunicato il ritrovamento di “I girasoli”, un dipinto di Egon Schiele, scomparso dal 1939 dopo essere stato saccheggiato dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Si trova nell’abitazione di Martin, un giovane operaio chimico che abita a Mulhouse, nell’Est della Francia. Piuttosto scettico sulla sua autenticità, André si reca comunque sul posto per esaminare il quadro assieme a Bertina, una sua collega ed ex-moglie per valutarlo e, dopo un’attenta analisi, scopre che si tratta dell’originale.

«Non volevo che il mio film fosse un dramma. Ho preferito rimanere nell’ambito della commedia. Ma è vero che lo sfondo di questo film è molto cupo. Sullo sfondo, c’è la tragedia delle tragedie: la Seconda Guerra Mondiale e l’Olocausto. Questo dipinto è stato rubato a una famiglia ebrea, che è stata in parte spazzata via dalla tragedia suddetta. Tuttavia, volevo comunque che il tono di questa storia fosse quello di un racconto natalizio. Ecco perché inizio con una scena umoristica con Marisa Borini e concludo in un modo che spero sarà sorprendente, a dicembre. Volevo scrivere un racconto dickensiano.» (Pascal Bonitzer)

«Il quadro rubato è un film che mostra non tanto il mondo della pittura ma chi ne trae profitto. Per questo sono tese ed incalzanti le scene delle aste, dove quella finale del quadro è già anticipata da quella di un libro. C’è nello sguardo del cineasta un’indiscutibile eleganza ma anche una tensione nascosta. In ogni immagine si possono rintracciare i misteri che si possono cogliere guardando “I girasoli”. (…) Caratterizzato da uno stile classico ma efficace, Il quadro rubato è una commedia/thriller morale ed acida dalla scrittura brillante, un tableaux vivant dove i personaggi rivelano le loro ossessioni e la loro follia grazie anche alle prove di alto livello dei suoi attori. Un cinema sull’ambiguità vecchio stampo, controllato formalmente ma che sa essere anche intrigante.» (Simone Emiliani, Mymovies.it)