Il re leone

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Il re leone ● The Lion King

un film di Jon Favreau
con le voci di Marco Mengoni, Elisa, Edoardo Leo, Stefano Fresi, Luca Ward
sceneggiatura: Jeff Nathanson ● fotografia: Caleb Deschanel
montaggio: Adam Gerstel, Mark Livolsi ● musiche: Hans Zimmer
produzione: Walt Disney
distribuzione: Walt Disney Italia
Stati Uniti, 2019 ● 118 minuti

v. doppiata in italiano

Ingresso: 3 euro

A venticinque anni di distanza torniamo nella savana, sotto la rupe, ad aspettare che Rafiki presenti al mondo il nuovo principe. L’ultimo spettacolare live action targato Walt Disney apre la nuova stagione!

Un maestoso inizio che celebra la spettacolarità della natura africana, ci accompagna alla Rupe dei Re, dove il babbuino-sciamano Rafiki benedice il principino Simba. Sotto gli occhi benevoli dei genitori Mufasa e Sarabi, nonchè di tutti gli animali del circondario, il piccolo viene presentato al mondo. Il leoncino sarà il nuovo erede al trono della savana, ma il diabolico zio Scar trama assieme alle iene la defenestrazione violenta e definitiva di Mufasa e la cacciata, che apparentemente avverrà, di Simba. Il leoncino, diventato grande con l’aiuto spensierato del duo Timon e Pumbaa, tornerà feroce e vendicatore nel regno plumbeo e cupo di Scar per ristabilire giustizia.

«È una storia davvero molto amata da tutti. Disney ha avuto un successo incredibile con la versione animata originale e poi con il musical di Broadway. Sapevo di dover essere molto prudente con questo progetto. Avevo una responsabilità enorme e temevo di fare un disastro. Volevo dimostrare a tutti che avremmo potuto rispettare il materiale di partenza, riuscendo allo stesso tempo a dargli vita utilizzando tecniche e tecnologie capaci di lasciare tutti a bocca aperta» (Jon Favreau)

«Sarà, ma Hakuna Matata si torna a cantarlo volentieri. Anche venticinque anni dopo. Il re leone, versione 2019, regia di Jon Favreau (Il libro della giungla, 2016) è un singolare, azzardato, affascinante esperimento di animazione fotonaturalistica sui resti vivi nella memoria di un film d’animazione classico (…) che sembra quasi preistorico. Già, ne avrete letto ovunque. Il remake Disney della celebre matrice del 1994 è letteralmente ricreato in CGI dal primo all’ultimo pelo animale. (…) Antilopi, iene, giraffe, leoni e leonesse sono infatti tutte riprodotte in computer grafica dal nulla con un risultato mimetico e di autenticità che in alcuni momenti fa spavento. (…) La sinossi rispetto al film del 1994 è pressoché identica. Come identiche le hit musicali (più la fresca Spirit di Beyoncé) che fecero breccia in mezzo mondo ed elevarono il dramma disneyano a quasi musical. (…) Qualche piccolo aggiornamento alla contemporaneità a livello etico c’è, ma questo nuovo, lucidato e levigato Re Leone sembra avere una marcia in più proprio nell’ambito stilistico-formale. Ovvero questa totalizzante ri-creazione di ogni immagine animale dal nulla con parecchi momenti di azione, zuffa, coreografia tra bestie che sembrano estrapolati direttamente da un documentario dalla National Geographic. Insomma, un film senza set, senza attori, con animali ultrarealistici che parlano, urlano, ridono, si dannano l’anima, rischia di essere uno dei film più visti dell’ultimo decennio e dell’intera storia del cinema. Oggi, anno domini 2019, la settima arte a livello industriale planetario è a questo punto qui. Prendere, lasciare. Oppure, come sempre: Hakuna Matata.» (Davide Turrini, ilfattoquotidiano.it)