Il Robot Selvaggio
The Wild Robot
un film d’animazione di Chris Sanders
con le voci di Esther Elisha e Alessandro Roia
sceneggiatura: Chris Sanders ● montaggio: Kris Bowers
musiche: Mary Blee
produzione: Dreamworks Animation
distribuzione: Universal Pictures
Stati Uniti, 2024 ● 101 minuti
v. doppiata italiano
Il regista di Lilo & Stitch, autore anche di Dragon Trainer e I Croods, porta in sala l’adattamento dell’omonimo romanzo illustrato di Peter Brown. Una favola sul rapporto tra natura e tecnologia, con un grande colpo di scena e soprattutto con uno stile di animazione che vi commuoverà.
Il robot Roz dopo un naufragio si ritrova su un’isola remota e selvaggia e deve lottare per la sua sopravvivenza. Riesce ad adattarsi al nuovo ambiente e impara molto dalla fauna selvatica dell’isola, instaurando un’amicizia con gli animali del posto, legando in particolare con un cucciolo d’oca rimasto orfano. Ben presto quella che era un’inospitale isola diventa la sua casa.
«Quello che spero che le persone imparino dal film – qualcosa a cui tutti possiamo pensare a prescindere da chi siamo – è che per poter sopravvivere, dobbiamo superare ciò per cui siamo stati programmati. Molte volte sentiamo di non poter cambiare. Abbiamo la sensazione che, qualunque sia il motivo per cui siamo quello che siamo, forse è il prodotto del luogo in cui siamo cresciuti, della nostra famiglia. Roz è un essere pre-programmato mentre gli animali sull’isola sono programmati per uccidere. È una situazione di sopravvivenza. Ma tutti arrivano al momento in cui hanno una crisi e devono fare meglio di così.» (Chris Sanders)
«Un viaggio avventuroso e commovente, divertente e di una bellezza abbagliante: l’animazione, a metà tra computer grafica e disegno a mano, dona calore a ogni singolo personaggio, rendendo impossibile non empatizzare con le loro storie (…). Ci volevano un’oca e un robot per mostrare come la gentilezza possa essere non soltanto uno strumento migliore per educare qualcuno rispetto alla violenza, ma anche una strategia di sopravvivenza molto più vantaggiosa. E più umana.» (Valentina Ariete, cinematografo.it)