
Killers of the flower moon
un film di Martin Scorsese
con Leonardo DiCaprio, Robert De Niro, Jesse Plemons, Tantoo Cardinal, Cara Jade Myers
sceneggiatura: Eric Roth, Martin Scorsese ● fotografia: Rodrigo Prieto
montaggio: Thelma Schoonmaker ● musiche: Robbie Robertson
produzione: Apple Studios
distribuzione: 01 Distribution
Stati Uniti, 2023 ● 206 minuti
v. doppiata in italiano
2023, Festival di Cannes: fuori concorso
Nella contea di Osage, in Oklahoma, agli inizi degli anni Venti sono stati scoperti diversi giacimenti di petrolio che hanno permesso a diversi membri della tribù indiana di Osage di arricchirsi molto. Questo nuovo stato di benessere dei nativi americani catturò l’attenzione di moltissimi bianchi, che desiderosi di far soldi con il petrolio, iniziarono a manipolare, estorcere e sottrarre con l’inganno i beni degli Osage. Parallelamente al loro arrivo in zona si sono verificati una serie di omicidi, aventi come vittime proprio alcuni cittadini facoltosi della tribù. Essendo i morti tutti proprietari di territori in cui è stata rinvenuta la presenza del bramato “oro nero”, l’FBI decide di aprire un’indagine sui decessi sospetti. Il ranger Tom White viene incaricato di indagare sul caso e scovare il killer autore di tutti questi omicidi. Nelle indagini interviene anche Ernest Burkhart, giovane reduce della Grande Guerra, sposato con l’indiana Mollie.
«Colpa e redenzione sono temi cardine del mio cinema. Giusto. Qui parliamo però di uomini che le rifiutano. Non vogliono assumersi le loro responsabilità. Si tratta di un viaggio nei nostri sentimenti più profondi. Si chiudono gli occhi invece di inseguire la verità, si rinnegano i massacri del passato, come la Prima Guerra Mondiale, per riscrivere il presente.» (Martin Scorsese)
«Un film epico che, attraverso una narrazione distesa e variegata cadenzata e implacabile, ripercorre la nascita di una nazione che emerge imbrattata di sangue e contaminata dal denaro. Non è importante solo questo, né stabilire si tratti o no di capolavoro, ma è fondamentale constatare come l’80enne Scorsese si abbandoni come forse mai prima d’ora al piacere affabulatorio del racconto, utilizzando per incantare il suo pubblico tutti gli strumenti, i registri, gli stili e i generi che il cinema mette a sua e nostra disposizione. (…) ci sono il western e il gangster movie; il poliziesco e il melodramma; il film storico e il cinema civile. C’è anche, forte, benvenuta, la commedia, che si esprime in alcuni duetti tra i personaggi di DiCaprio e De Niro, intrisi di chiara ironia: tanto che ti sembra di sentirlo, Scorsese, che sghignazza sul set, con quella sua risata inimitabile e trascinante.» (Federico Gironi, comingsoon.it)