
L’ABBAGLIO
un film di Roberto Andò
con Toni Servillo, Ficarra e Picone, Tommaso Ragno
sceneggiatura: Roberto Andò, Ugo Chiti, Massimo Gaudioso ● fotografia: Maurizio Calvesi
montaggio: Esmeralda Calabria ● musiche: Michele Braga, Emanuele Bossi
produzione: Tramp LTD, Bibi Film
distribuzione: 01 Distribution
Italia, 2025 ● 131 minuti

Squadra e formula vincenti non si cambiano: ecco dunque che dopo l’exploit de “La stranezza”, Andò arruola di nuovo Servillo, Ficarra e Picone per una gustosa rilettura del nostro patrimonio culturale e storico, dove riflessione e risata si abbracciano genuine e offrono uno spettacolo appetibile a tutti i gusti.
1860. Giuseppe Garibaldi inizia da Quarto l’avventura dei Mille circondato dall’entusiasmo dei giovani idealisti giunti da tutte le regioni d’Italia, e con il suo fedele gruppo di ufficiali, tra i quali si nota un profilo nuovo, quello del colonnello palermitano Vincenzo Giordano Orsini. Tra i tanti militi reclutati ci sono due siciliani, Domenico Tricò, un contadino emigrato al Nord, e Rosario Spitale, un illusionista. Sbarcati in Sicilia, a Marsala, i Mille iniziano a battersi con l’esercito borbonico, di cui è subito evidente la preponderanza numerica. In queste condizioni, per il generale appare pressoché impossibile far breccia nella difesa nemica e penetrare a Palermo. Ma quando è quasi costretto ad arretrare, Garibaldi escogita un piano ingegnoso. Affida una manovra diversiva al colonnello Orsini, che mette in piedi una colonna di feriti con uno sparuto gruppetto di militi, cui viene affidato il delicatissimo compito di far credere a Jean-Luc Von Mechel, comandante svizzero dell’esercito regio, che il generale stia battendo in ritirata all’interno dell’isola. Inizia così una partita a scacchi giocata sul filo dell’imponderabile, il cui esito finale sarà paradossale e sorprendente.
«È un film sui paradossi della Storia, dove si mescolano comicità e dramma. Un’occasione per ricostruire un episodio poco noto della nostra Storia minima, illuminante per vedere i chiaroscuri e le contraddizioni di quella grande. Un film sul carattere degli italiani: furbi, appassionati, generosi, opportunisti, coraggiosi, individualisti, cinici, idealisti.» (Roberto Andò)
«Andò, ancora una volta, riesce ad esaltare i paradossi della Storia, mescolando comicità e dramma, tirando nuovamente fuori il meglio da due interpreti sublimi, creando per loro una linea narrativa parallela e intrinseca a quella “centrale”, avventura nell’avventura di due impostori che si infiltrano dapprima nella spedizione per arrivare in Sicilia, per poi disertare subito dopo i primi scontri di Marsala ed essere infine ricatturati dai garibaldini per essere arruolati insieme a quel manipolo di militi raccogliticci. Due cialtroni che finiranno per essere cambiati dagli eventi della Storia e che, a loro volta, contribuiranno a modificare.» (Valerio Sammarco, cinematografo.it)