
L’INNOCENTE
un film di Louis Garrel
con Louis Garrel e Anouk Grinberg
sceneggiatura: Louis Garrel, Tanguy Viel ● fotografia: Julien Poupard
montaggio: Pierre Deschamps ● musiche: Grégoire Hetzel
produzione: Les Films des Tournelles, Arte France Cinéma
distribuzione: Movies Inspired e BIM Distribuzione
Francia, 2022 ● 100 minuti
v. doppiata in italiano
2022 Festival di Cannes: fuori concorso

Louis Garrel da sempre affascina e diverte con la sua leggerezza e il suo camaleontico estro, senza farci dimenticare come riesca spesso a restituire personaggi che hanno profonde risonanze anche su un piano di vita reale e personale. Non fa eccezione L’Innocent, un thriller romantico. commovente e gioioso, che contrappone vari temi, oscillando tra la commedia romantica ed il film d’azione.
Quando Abel scopre che la madre sessantenne Sylvie sta per sposare un detenuto, perde la testa. Con l’aiuto di Clémence, la sua migliore amica, farà di tutto per tentare di proteggerla. Ma l’incontro con Michel, il suo nuovo patrigno, aprirà ad Abel nuove prospettive…
«Il punto di partenza della trama è la storia vera di mia madre Brigitte Sy, che conduceva laboratori teatrali in carcere: si è sposata in prigione e io mi sono trovato bene con il mio patrigno, che mi ha aperto le porte di un mondo che non conoscevo. È sempre divertente vedere due mondi che si scontrano.» (Louis Garrel)
«L’innocent preme sull’acceleratore, frena di colpo e poi riparte. Mescola la commedia sentimentale con il film di rapina, trova brevi ma significativi frammenti da Melville nella camminata di Abel nella nebbia e davanti alla tomba della moglie e diventa puro polar nella scena dell’inseguimento in auto. Rispetto agli altri film da regista di Garrel, L’innocent guarda al cinema francese degli anni ’70 e ’80. […] Come negli altri film diretti, Garrel fa da intermediario in un racconto dove è lo sguardo femminile che manda avanti la storia. Quello di Noémie Merlant e di una ritrovata Anouk Grinberg nei panni della madre rendono il mondo il suo e il nostro mondo più bello.» (Simone Emiliani. sentieri selvaggi)