Living

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Living

un film di Oliver Hermanus
con Bill Nighy, Aimee Lou Wood, Alex Sharp, Tom Burke
sceneggiatura: Kazuo Ishiguro ● fotografia: Jamie Ramsay
montaggio: Chris Wyatt ● musiche: Emilie Levienaise-Farrouch
produzione: British Film Institute
distribuzione: CIRCUITO CINEMA
Gran Bretagna, 2022 ● 102 minuti

v. doppiata in italiano

Da una sceneggiatura nata in maniera casuale come rielaborazione del film Vivere (1952) di Akira Kurosawa lo sceneggiatore Kazuo Ishiguro realizza un omaggio al cinema inglese degli anni 50 ispirandosi ai suoi ricordi di studente pendolare nella Londra degli anni 60, piena di uomini adulti vestiti tutti uguali che incontrava in treno ogni mattina. Un remake che riesce a trattare un grande film con il massimo rispetto.

1953. Londra stenta ancora a riprendersi dalla distruzione della Seconda Guerra Mondiale. Williams, un uomo comune ridotto dopo anni di opprimente ruoutine lavorativa a vivere quasi nell’ombra, è costretto a fare un bilancio della sua vita. Decide all’improvviso di trasformare la sua noiosa esistenza e di creare qualcosa da lasciare alla generazione successiva.

«Erano anni che pensavo ad un rifacimento inglese di questo classico del cinema giapponese, un film che ho sempre amato. Ricordo che ebbe un impatto enorme su di me, non solo per le mie origini giapponesi ma anche perché, senza che me ne sia reso conto, ha profondamente influenzato la mia vita per la forza del messaggio che trasmetteva.» (Kazuo Ishiguro)
«Il cinema giapponese di quegli anni è caratterizzato da una luce molto particolare ed ogni singolo fotogramma di Ikiru è come una fotografia. Era questa la mia paura più grande anche se ero consapevole che non avrei dovuto cercare di imitare l’originale. Anche Ishiguro voleva a tutti i costi realizzare un film che fosse solo nostro senza naturalmente mancare di rispetto all’originale. Siamo dei cinefili appassionati, ci siamo scambiati consigli e raccomandazioni citando film girati e ambientati in Gran Bretagna negli anni 50 e di conseguenza il risultato finale è una lettera d’amore al cinema di quegli anni» (Oliver Hermanus)

«Nel 1952, da pochi anni terminata la seconda Guerra Mondiale con le terribili conseguenze sul suo paese, Akira Kurosawa realizza Vivere, uno dei suoi film più belli, puntuali e pessimisti, che ha al centro il capoufficio della sezione civile del comune di Tokyo. 70 anni dopo, lo scrittore Kazuo Ishiguro, premio Nobel, decide di rivisitare quel capolavoro in bianco e nero per farne una storia ambientata nella Gran Bretagna del 1953, coi suoi burocrati con ombrello e bombetta. Nasce così Living, con la benedizione degli eredi di Kurosawa, che stimano Ishiguro e la sua capacità di cogliere l’essenziale. Fedele nella trama, (…) un film in fulgidi colori, che sembra girato proprio in un’epoca di cui riprende le tinte dai filmati di repertorio. (…) C’è un afflato di speranza in più in questo film elegante e bello, che finisce per diventare un anomalo feel-good movie, ma soprattutto c’è la straordinaria prova di Bill Nighy, (…) che, dopo esser stato utilizzato per lo più come caratterista, diventa protagonista. (…) La dimostrazione che certe storie si possono anche ri-raccontare, a condizione di saperle far proprie.» (Daniela Catelli, comingsoon.it)