Madres paralelas

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Madres paralelas

un film di Pedro Almodóvar
con Penélope Cruz, Milena Smith, Israel Elejalde,
Aitana Sánchez-Gijón, Julieta Serrano, Rossy de Palma
sceneggiatura: Pedro Almodóvar ● fotografia: José Luis Alcaine
montaggio: Teresa Font ● musica: Alberto Iglesias
produzione: El Deseo con la partecipazione di RTVE e Netflix
distribuzione: Warner Bros. Italia
Spagna, 2021 ● 120 minuti

v. doppiata in italiano

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Presentato alla Mostra del cinema di Venezia, Almodóvar torna con un nuovo film e ritrova l’energia di un tempo nel filmare il dolore e le cicatrici della Storia. Tra sentimenti, istinto e legami di sangue, allarga il suo campo d’indagine alla genetica di un Paese che ha dimenticato i propri figli. Un racconto sulla maternità “imperfetta” e sulla voce della memoria.

Compagne di ‘gravidanza’ in una clinica di Madrid, Janis e Ana diventano madri lo stesso giorno. Janis è una fotografa affermata, Ana un’adolescente anonima. La nascita di due bambine crea un legame forte che evolve in maniera simmetrica. Janis ha deciso di crescere da sola la figlia che l’amante, un antropologo forense, non ‘riconosce’ come sua, Ana, ‘abbandonata’ dai genitori sempre altrove, fa altrettanto. Ma il destino è dietro l’angolo e finirà per incontrarle di nuovo dentro una Spagna che fa i conti col passato e il DNA nazionale.

«La memoria storica è una questione ancora in sospeso nella società spagnola che ha un conto in sospeso con le famiglie dei desaparecidos. Sono molto sensibile verso questo argomento di cui si parla ancora troppo poco e al quale volevo dare visibilità.» (Pedro Almodóvar)

«Ci sono le lacrime, i sorrisi, gli abbracci. Non sono però più quelli di un melodramma appassionatamente cinematografico che spesso ha segnato il cinema di Almodóvar. I colori accentuati degli interni, degli oggetti, dei vestiti, definiscono ancora gli ambienti e il look delle protagoniste. Ma con Madres paralelas la carne torna a respirare e il cuore a battere. Il nuovo film del regista spagnolo, in concorso alla 78° Mostra di Venezia, ritrova l’intensità delle figure femminili di Il fiore del mio segreto e Tutto su mia madre. […] Le ombre della morte attraversano da tempo il cinema di Almodóvar e si sono manifestate in modo ancora più visibile nel precedente Dolor y gloria. Madres paralelas non si chiude però solo dentro la dimensione più privata. Anzi, la nostra storia è indissolubilmente legata alla storia di altre persone. Possono essere familiari che non abbiamo mai incontrato. O anche perfetti sconosciuti. In ogni dialogo c’è però una spinta incontrollata, una voglia di scoprire se stessi attraverso gli altri.» (Simone Emiliani, Sentieri Selvaggi)