MARCELLO MIO

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MARCELLO MIO

un film di Christophe Honoré
con Chiara Mastroianni, Catherine Deneuve, Fabrice Luchini
sceneggiatura: Christophe Honoré ● fotografia: Rémy Chevrin
montaggio: Chantal Hymans ● musiche: Alex Beaupain
produzione: Les Films Pelléas, BiBi Film, Lucky Red, France 2 Cinéma, Rai Cinema
distribuzione: Lucky Red
Francia, Italia, 2024 ● 121 minuti

v.o. francese, inglese e italiano con sottotitoli in italiano

2024 Festival di Cannes: Concorso

cinema revolution 3,5€ grazie al contributo
straordinario del ministero della cultura

Nel centenario della nascita del grande Marcello Mastroianni, un omaggio per esplorare i momenti più importanti della sua carriera attraverso la figura di sua figlia Chiara Mastroianni, protagonista del film insieme alla madre Catherine Deneuve.

Chiara è un’attrice, figlia di Marcello Mastroianni e Catherine Deneuve. Durante un’estate particolarmente tormentata, decide di far rivivere suo padre attraverso sé stessa: si veste come lui, parla come lui, respira come lui, con una tale forza che chi le sta intorno comincia a crederci e a chiamarla “Marcello”.

«L’idea di partenza era quella di raccontare la quotidianità degli attori quando non sono al lavoro sul set. Questo tempo “morto” occupa almeno il 95% delle loro vite. Ma un attore non smette mai di esserlo quando non gira. Volevo fare un film con la mia attrice preferita in Francia, Chiara Mastroianni. nei suoi momenti morti quando non gira, nei suoi ritmi di ogni giorno. Chiara è per di più un’attrice singolare perché non si può fare a meno di fondere la sua vita privata con quella cinematografica. Perché i suoi genitori, si sa, sono due glorie del cinema mondiale: Marcello Mastroianni e Catherine Deneuve. Marcello Mio non è un biopic. Ho ricostruito questa storia di famiglia da un punto di vista romanzato, per echi e analogie, sfumando il confine tra realtà e finzione. La prima volta che Deneuve ha visto il set, lei che è la guardiana della sua vita privata, mi ha confidato di essere sorpresa da alcuni dettagli, veri e mai conosciuti. “Come lo sapevi? è stata Chiara a raccontartelo?” Per nulla, lo sapevo perché lo avevo sognato. Tutte le domande fatte a Chiara erano solo pragmatiche, al di fuori di ogni psicologia: avevate un cane? come si chiamava? Che musica ascoltavi con tua mamma? Dove andavate in vacanza? ecc.» (Christophe Honoré)

«Se ogni film è a suo modo una seduta psicanalitica, Marcello Mio ha preso la missione davvero sul serio. E con una notevole capacità di immedesimazione, se non di transfert, ha dedicato la sua attenzione a un’altra persona, sua musa, amica e collaboratrice in sette film, dopo aver affrontato il suo rapporto complesso da adolescente con il padre nel precedente, e bellissimo, Le Lycéen. Proprio un rapporto ormai intimo oltre che artistico con Chiara Mastroianni gli ha permesso di avventurarsi in un territorio privato, fin oltre i limiti della simbiosi, fra una presenza incombente per chi da anni vuole costruirsi una carriera “a prescindere”, e l’assenza dolorosa di un padre perso troppo presto. (…) Un affare di famiglia dal sapore di una seduta spiritica, declinata con leggerezza e amore, anche se l’ironia e il divertimento non nascondono il dolore, le evidenti ferite insanabili rievocate da una ricostruzione minuziosa, ma non facile, fatta di immagini di quotidiana felicità in famiglia.» (Mauro Donzelli, comingsoon.it)