MISERICORDIA

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MISERICORDIA

un film di Emma Dante
con Simone Zambelli, Simona Malato, Tiziana Cuticchio,
Milena Catalano, Fabrizio Ferracane
sceneggiatura: Emma Dante, Elena Stancanelli, Giorgio Vasta ● fotografia: Clarissa Cappellani
montaggio: Benni Atria ● musiche: Gianluca Porcu
produzione: Rosamont con Rai Cinema
distribuzione: Teodora Film
Italia, 2023 ● 95 minuti

v.o. italiano

2023 Festa del cinema di Roma

martedì 5 marzo in sala Emma Dante

da sempre in prima linea nella denuncia della violenza sulle donne, degli squilibri di genere, della disperata solitudine degli ultimi, Emma Dante torna al cinema con una favola contemporanea, un viaggio nel microcosmo di una piccola “tribù” di donne siciliane e Arturo, figlio della miseria e della violenza, ma portatore di speranza e innocenza.

I piedi di un neonato dissolvono nei piedi di un adulto, un ragazzo magro magro che balla nudo tra le rocce: Arturo vive in un mondo ai margini, una baraccopoli cadente tra il mare e il monte. Orfano e menomato, è accudito da Anna, Nuzza e Bettina, tre prostitute amiche di sua madre, che di giorno sferruzzano e cuciono instancabili e di notte lavorano.

«Ero in ospedale con mio figlio per alcuni controlli e ho visto un ragazzino completamente sequestrato dallo spettro dell’autismo. Girava su se stesso come un derviscio impazzito. Girava e rideva, girava e rideva. A me sembrava felice, anche se chiaramente non riusciva a uscire da quel loop. La sera andai a teatro a vedere uno spettacolo di danza: nel ballo di Simone (Zambelli, ndr) ho rivisto quel ragazzo, e subito gli ho proposto di collaborare al progetto. Da lì è cominciato tutto. […] Misericordia racconta una realtà squallida, intrisa di povertà, analfabetismo e provincialismo, esplora l’inferno di un degrado terribile, sempre di più ignorato dalla società. Racconta la fragilità delle donne, la violenza che continua a perpetuarsi contro di loro, la loro disperata e sconfinata solitudine.» (Emma Dante)

«Fin dalla prima inquadratura di Misericordia Emma Dante sembra aprire definitivamente il suo sguardo cinematografico. Dopo la stretta Via Castellana Bandiera e dopo l’appartamento de Le sorelle Macaluso ci ritroviamo, all’inizio del film presentato alla 18° Festa del Cinema di Roma, su una scogliera, in Sicilia. (…) un mondo brutto, sporco e cattivo in cui però una carezza o un girotondo possono aprire le porte del lirismo. La regista si muove al confine, sia sul piano estetico, con il cinema e il teatro che si trovano a dialogare insieme a una componente scenografica che diventa quasi installazione colossale, sia sul piano narrativo, con la linea più simbolista del film e quella più calda e di cuore che si intrecciano senza mai annodarsi, componendo una storia capace tanto di scaldare quanto di far riflettere. Con un’umanità al collasso, Misericordia sembra mostrarci che l’ultima rete d’emergenza prima della caduta fatale ha una trama composta delle connessioni e dei legami umani che riusciamo a stringere. Solo così si può sperare non solo di sopravvivere, ma di vivere, persino tra le macerie.» (Riccardo Baiocco, Sentieri Selvaggi)