Nowhere special – Una storia d’amore

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NOWHERE SPECIAL
UNA STORIA D’AMORE

un film di Uberto Pasolini
con James Norton, Daniel Lamont, Eileen O’Higgins, Valerie O’Connor, Stella McCusker
sceneggiatura: Uberto Pasolini ● fotografia: Marius Pandure
montaggio: Masahiro Hirakubo, Saska Simpson ● musiche: Andrew Simon McAllister
produzione: Picomedia, n.s.l.
distribuzione: Lucky Red
Italia, Romania, Gran Bretagna, 2021 ● 96 minuti

v. doppiata in italiano

2021, Mostra internazionale d’arte cinematografica:
in concorso sezione Orizzonti

dopo Still Life, il regista Uberto Pasolini torna al cinema con Nowhere Special – Una Storia D’Amore: il racconto dell’emozionante e commovente relazione tra un padre e un figlio, che ha conquistato il cuore di pubblico e critica alla Mostra Internazionale D’arte Cinematografica di Venezia.

John, un lavavetri di trentacinque anni, dedica la vita a crescere il figlio di quattro anni, Michael, poiché la madre del bambino li ha lasciati subito dopo la nascita. La loro è una vita semplice, fatta di rituali quotidiani universali, una vita di completa dedizione e amore innocente che mostra la forza della loro relazione. John ha però davanti a sé pochi mesi di vita. Poiché non ha una famiglia a cui rivolgersi, trascorrerà̀ i giorni che gli restano a cercarne una nuova, perfetta, a cui dare in adozione Michael, provando a proteggere il suo bambino dalla terribile realtà.

«Ho desiderato fare questo film da quando ho letto la storia di un padre malato terminale che ha cercato di trovare una nuova famiglia a cui affidare il figlio prima di morire. Malgrado la situazione in cui si trovano i protagonisti sia molto drammatica, a livello di scrittura la decisione è stata di affrontare la storia in modo molto sottile, discreto, evitando il più possibile il melodramma e il sentimentalismo. Questo approccio si riflette anche nello stile filmico che abbiamo adottato, diretto e privo di deconcentranti infiorettature stilistiche. I movimenti della macchina da presa di Marius Panduru sono stati concepiti come fluidi e leggeri, arrivando in determinati casi a riflettere il punto di vista del bambino. Sul piano della regia del film la sfida principale è stata quella di lavorare con un bambino molto piccolo e creare a livello visivo un rapporto padre-figlio credibile e toccante. Fortunatamente, abbiamo trovato nel giovanissimo Daniel Lamont, che all’epoca delle riprese aveva quattro anni, un attore nato, straordinariamente consapevole e sensibile, e in James Norton un interprete molto generoso, felice di dedicare, ben prima dell’inizio delle riprese, intere giornate alla creazione di un legame con il bambino e di sostenere e guidare Daniel attraverso quella che per qualunque bambino sarebbe stata un’esperienza intensa e a tratti sconcertante.» (Uberto Pasolini)

«Ancora una volta, il film è in mano ad un interprete eccellente, James Norton, e alla nitidezza delle inquadrature, alla loro temporalità estranea alla frenesia della vita urbana, sgombra da tutto ciò che è disavanzo o orpello cinematografico. Tanto che l’immagine di apertura, con il protagonista che ripulisce con cura una grande vetrata, mondandola da tutto ciò che la offusca, si può leggere come una dichiarazione d’intenti, la ricerca (riuscita) di una verità della relazione padre-figlio che è al centro del racconto, di uno sguardo sul mondo non filtrato, in cui riflettersi per quello che si è, e leggere con trasparenza nelle vite degli altri.» (Marianna Cappi, mymovies.it)