Odio l’estate

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Odio l’estate

un film di Massimo Venier
con Aldo, Giovanni, Giacomo, Lucia Mascino, Carlotta Natoli, Maria Di Biase,
Massimo Ranieri, Davide Calgaro, Ilary Marzo, Michele Placido
sceneggiatura: Davide Lantieri, Michele Pellegrini, Massimo Venier,
Aldo, Giovanni, Giacomo ● fotografia: Vittorio Omodei Zorini
montaggio: Enrica Gatto ● musiche: Brunori Sas
produzione: Agidi Due ● distribuzione: Medusa Film 
Italia, 2020 ● 110 minuti

v.o. in italiano

Aldo, Giovanni e Giacomo ritrovano Massimo Venier alla regia e tornano sul grande schermo con un film centrato e riuscito: moderno, garbato, divertente, spesso esilarante, con un sentimento, una forza ed una rappresentazione emotiva degne dei primi film.

Aldo si dice pieno di acciacchi e delega alla moglie Carmen qualsiasi incombenza domestica – ma non le fa mancare attenzioni dove conta. Il figlio maggiore Salvo è in “libertà vigilata” dopo aver rubato un motorino e le due gemelle Ilary e Melissa completano la rumorosa tribù familiare. Giovanni ha ereditato dal padre un negozio di articoli per calzature che ha fatto il suo tempo, come gli fanno notare la pragmatica moglie Paola e l’altrettanto pragmatica figlia Alessia. Giacomo è un dentista che pensa solo al lavoro mentre la moglie Barbara fuma a catena e si isola dal mondo, e il figliastro Ludovico è in piena fase di ribellione preadolescenziale. A causa di un errore di booking le tre famiglie si ritrovano a condividere una casa al mare e scopriranno le loro affinità affettive, se non proprio elettive, perché “l’isola è bella, la casa è grande, e l’estate è breve”.

«Questi tre ritratti di fatto rappresentano l’amicizia, e le difficoltà che si trovano nelle relazioni tra le persone. Stavolta forse abbiamo articolato un po’ di più il tema. Al centro ci sono sempre delle persone che non si conoscono e sono obbligate a vivere insieme. E ci è piaciuto farla finire in un certo modo, la loro storia. Mostrare come di fronte a difficoltà apparentemente insuperabili può emergere qualcosa capace di lasciare il segno.» (Aldo, Giovanni e Giacomo)

«La pellicola è una splendida commedia corale che diverte in un crescendo emozionale e, tra battute e un poderoso colpo di scena, ricorda che si può far ridere di gusto senza sfiorare neppur lontanamente la banalità, raccontando l’animo umano e le sue debolezze meglio di un dramma. I dialoghi effervescenti mettono a nudo i personaggi e il loro vissuto, ma la potenza del racconto si scopre quando si esce dal cinema e ci si rende conto che quegli stessi personaggi hanno lasciato dentro un segno del loro passaggio. Gli sceneggiatori sono riusciti a delineare maschere comiche che non si dissolvono con l’accensione delle luci in sala, accompagnando lo spettatore nei giorni a venire, come solo il giusto mix di divertimento e malinconia può determinare.» (Maria Grazia Bosu, ecodelcinema.com)