SEMINA IL VENTO

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SEMINA IL VENTO

un film di Danilo Caputo
con Yile Yara Vianello, Caterina Valente (II), Espedito Chionna, Feliciana Sibilano.
sceneggiatura: Danilo Caputo, Milena Magnani
fotografia: Christos Karamanis gsc
montaggio:  Sylvie Gadmer ● musiche: Valerio Camporini F.
produzione: Okta Film
distribuzione: I Wonder
Italia, Francia, Grecia, 2020 ● 91 minuti

v.o. in italiano

2020 Berlinale: Panorama

Presentato alla Berlinale 2020, “Semina il vento” è una storia di ribellione e rinascita, ambientata tra alberi d’olivo e scenari industriali del tarantino.

Nica, 21 anni, abbandona gli studi d’agronomia e torna a casa, in un paesino vicino Taranto, dopo tre anni d’assenza. Lì trova un padre sommerso dai debiti, una terra inquinata, degli ulivi devastati da un parassita. Tutti sembrano essersi arresi davanti alla vastità del disastro ecologico e suo padre aspetta solo di poter abbattere l’uliveto per farne soldi. Nica lotta con tutte le sue forze per salvare quegli alberi secolari ma l’inquinamento ormai è anche nella testa della gente e lei si troverà a dover affrontare ostacoli inaspettati…

«A Taranto ci sono la macchia mediterranea e le luci della fabbrica, il mare e il fumo che si perde nel cielo, i falò di primavera e le fiamme della raffineria. Ci sono anche le casette bianche, ma spesso a ridosso di palazzoni di cemento marcio. C’è tutto, bellezza e orrore, tradizioni arcaiche e industrializzazione, tutto in un solo posto. Queste immagini contrastanti fanno parte di me, le porto sotto pelle. L’attaccamento che provo per queste terre è lo stesso attaccamento che sente Nica, la protagonista di Semina il vento.» (Danilo Caputo)

«Dopo La mezza stagione, e dopo aver trovato lavoro come postino a Parigi, Danilo Caputo, come la sua Nica, non si arrende e torna a fare cinema nella sua terra. “Chi semina il vento raccoglie tempesta” recita un proverbio popolare ma quello di Caputo non è un film pessimista. Si assume il compito, con l’ottimismo della volontà, di ricordare che non tutto è perduto e che nelle giovani generazioni si può ancora trovare un antagonismo positivo attrezzato per combattere parassiti naturali, ideologici e sociali. » (Giancarlo Zappoli, mymovies.it)