SISTER ACT

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SISTER ACT – UNA SVITATA IN ABITO DA SUORA

un film di Emile Ardolino
con Whoopi Goldberg, Maggie Smith, Kathy Najimy, Harvey Keitel
sceneggiatura: Joseph Howard ● fotografia: Adam Greenberg
montaggio: Colleen Halsey, Richard Halsey ● musiche: Marc Shaiman
produzione: Touchstone
distribuzione: Disney-Fox
Stati Uniti, 1992 ● 100 minuti

v. doppiata in italiano

è difficile rimanere seduti guardando SISTER ACT: un successo sempreverde che scatena l’allegria e la spensieratezza al ritmo trascinante della musica

Deloris è una showgirl di Las Vegas. La sua voce è straordinaria, la simpatia, irresistibile. Ma proprio a causa del suo carattere vivace e del grande cuore, non riesce a star fuori dai guai. Ha una storia con Vince, un uomo della mafia, sposato e senza scrupoli. Casualmente, assiste ad un omicidio che lo stesso Vince ha commissionato ad uno dei suoi scagnozzi. E per lei, testimone scomoda, cominciano i guai.  In attesa del processo, la polizia decide di nasconderla in un convento di suore che Deloris metterà inevitabilmente a soqquadro.

«Un successo tale da generare, oltre al ragguardevole incasso ai botteghini di 230 milioni di dollari, un sequel ed un musical che ha fatto incetta di premi e acclamazioni un po’ ovunque. (…) Leggerezza all’ennesima potenza, e nella sua valenza più positiva. Sister Act, anche oggi a oltre vent’anni dalla sua uscita, è un film invecchiato incredibilmente bene, capace di infondere una contagiosa allegria (…). Divertimento allo stato brado che conquista, oltre per la sua straordinaria componente musicale, anche per la simpatia delle situazioni che vedono protagoniste questo improbabile gruppo di suore (la lunga sequenza finale all’interno del casinò è da antologia), pronte a schiudersi dal loro guscio grazie al carisma della nuova arrivata. Privo di intenti satirici, il regista ci offre una visione ben più spensierata (e poco realistica) del mondo religioso a cui siamo abituati. (…) Ma la vera forza detonante dell’operazione risiede sicuramente in due fattori chiave. Il primo la magnetica potenza della musica, appassionante anche per i non credenti, che giocando su sonorità rhythm’n’blues è protagonista di alcune delle scene madri della storia. La seconda è senza dubbio (non dimenticando l’ottima prova di Maggie Smith) nell’incontenibile carisma di una formidabile Whoopi Goldberg che vale da sola il prezzo della visione.» (Maurizio Encari. Everyeye.it)