SPENCER

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SPENCER

un film di Pablo Larraín
con Kristen Stewart, Timothy Spall, Jack Farthing, Sean Harris,
Sally Hawkins, Jack Nielen, Freddie Spry, Stella Gonet
sceneggiatura: Steven Knight ● fotografia: Claire Mathon
montaggio: Sebastián Sepúlveda ● musiche: Jonny Greenwood
produzione: Fabula
distribuzione: 01 Distribution
Stati Uniti, 2021 ● 111 minuti

v. doppiata in italiano

2021, Festival di Venezia, in concorso

Il mito di Diana Spencer secondo Pablo Larraín, che si concentra sul Natale del 1991, i tre giorni che convinsero Diana a mettere fine a undici anni di matrimonio combinato, mediatizzato e massacrato. dopo Jackie e Neruda, il regista cileno continua ad infiltrarsi e a contaminare il linguaggio del biopic cinematografico.

Nel 1991, durante le feste natalizie Lady Diana Spencer sta per prendere la decisione più difficile della sua vita: divorziare da Carlo. Tra feste opulente e cene di famiglia, la donna più iconica della famiglia reale affronta i suoi demoni. La locandina, che la vede di spalle piegata in un abito da sera bianco è la perfetta immagine minimale del tormento di questa donna condannata all’infelicità che ha deciso di riprendersi la sua vita.

«Fondamentalmente, volevo fare un film che potesse piacere a mia madre. L’impulso è nato guardando una foto di mia madre quando aveva la stessa età di Diana all’apice della sua fama a metà degli anni ’90. In qualche modo, nonostante le enormi distanze tra queste due donne, ho sempre sentito che mia madre fosse molto interessata a questa storia e che in qualche modo fosse influenzata da lei, come milioni di persone in tutto il mondo. Mi sono chiesto perché Diana avesse creato un tale livello di empatia. La risposta è molto complessa» (Pablo Larraìn)

«Kristen Stewart è protagonista assoluta ed espressiva di un ritratto che ha la misura di una collana di perle, le vesti di una principessa delle fiabe spogliata di libertà che le spettano, in un castello spettrale dove ogni colore acceso è un segnale di un decadimento psichico crescente. E’ la colonna sonora a cura di Jonny Greenwood che parla per conto di Lady D, vuole incedere senza conoscere limiti in un crescendo di note furiose, che smontano una monarchia condotta da aguzzini e guardie giurate». (Agnese Albertini, cinefilos.it)