THE WHALE

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THE WHALE

un film di Darren Aronofsky
con Brendan Fraser, Sadie Sink, Hong Chau, Ty Simpkins,
Samantha Morton, Sathya Sridharan
sceneggiatura: Samuel D. Hunter ● fotografia: Matthew Libatique
montaggio: Andrew Weisblum ● musiche: Rob Simonsen
produzione: A24
distribuzione: I Wonder Pictures
Stati Uniti, 2022 ● 117 minuti

v. doppiata in italiano

2023, Premi oscar: nomination al miglior attore protagonista, attrice non protagonista, trucco
Critics’ Choice Awards: miglior attore
2022, Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia: leoncino d’oro

Darren Aronofsky adatta l’omonimo spettacolo teatrale di Sam D. Hunter, qui sceneggiatore, per esplorare nel profondo la complessità dell’essere umano attraverso un personaggio che lotta contro il peso dei rimpianti, il dovere della paternità e la possibilità di vivere in pace con se stessi. Una storia di trasformazione, l’odissea di un uomo attraverso le profondità del dolore e verso una possibilità di salvezza.

Charlie è un solitario insegnante di inglese che soffre di obesità grave e il cui tempo sta per volgere al termine. Nei suoi ultimi ed estremi tentativi di riavvicinarsi alla sua famiglia spezzata, Charlie deve confrontarsi con traumi sepolti da tempo e un amore mai rivelato che lo tormentano da anni armato solo di un cuore pieno d’amore e di un intelletto fiero.

«Ciò che amo di The Whale è il suo invito a trovare l’umanità in personaggi che non sono né totalmente buoni né totalmente cattivi, che vivono nella zona grigia in cui ci troviamo tutti e che hanno delle vite interiori estremamente ricche e intricate. Hanno tutti commesso degli errori, ma li accomunano un cuore enorme e il desiderio di amare anche quando gli altri sembrano rifiutare l’amore. È una storia che si pone una domanda semplice ma fondamentale: possiamo salvarci a vicenda? È un tema cruciale oggigiorno, specialmente perchésembra che sempre più spesso le persone tendano a non guardare l’altro e a voltargli le spalle. Il cinema è questo, secondo me”, continua. “Grazie al potere delle emozioni, una storia come questa può farci immedesimare nei panni di un uomo a cui, altrimenti, non ci saremmo nemmeno mai interessati, per ricordarci che ogni essere umano ha il potenziale per amare e redimersi.» (Darren Aronofsky)

«La balena, animale elegante, maestoso, ma anche sinonimo di paura, inflitta e subita. Impostosi nell’immaginario collettivo come metafora di terrore interiore, obiettivo da distruggere e simbolo di allontanamento perpetuo sulla scorta di classici come Moby Dick (…) la balena si muove nel ricordo fagocitando tutto, interiorizzando paure come corpi persi in mare. Adesso quel senso di frustrazione, e dolce incomprensione che ammanta l’immagine della balena si fa film, riversandosi in ogni fotogramma di The Whale. Il peso di The Whale è un masso che schiaccia l’anima dello spettatore; la prende, la distrugge, soffocandola per poi liberarla. (…) Per Charlie la sua casa è la sua arca, un rifugio che lo salva dalla tempesta che si abbatte intorno a lui, e i cui testimoni esterni continuano a fargli visita stabilendo un ponte con un esterno a cui non può più accedere e di cui teme lo sguardo addosso. (…) Per un uomo costretto all’immobilità, l’unica forza a sua disposizione è quella della parola. Da insegnante di lettere conosce la portata emotiva e creatrice dietro ogni sillaba, e nel pieno del suo ottimismo, insinua in ogni singola lettera anche un potere salvifico (…). Ma nessuno salva nessuno, e nessuno si salva da solo. Consapevole di essere l’autore del romanzo della propria disfatta, Charlie intende anche farsi promotore della propria redenzione, in un ultimo balzo verso un frammento di vita.» (Elisa Torsiello, cinema.everyeye.it)