
TRE AMICHE
un film di Emmanuel Mouret
con Camille Cottin, Sara Forestier, India Hair
sceneggiatura: Emmanuel Mouret, Carmen Leroi
fotografia: Laurent Desmet ● montaggio: Martial Salomon
musiche: Benjamin Esdraffo
produzione: Moby Dick Films
distribuzione: Lucky Red
Francia, 2024 ● 117 minuti
v. doppiata in italiano
il film beneficia della tariffa Cinema Revolution a 3,5€
grazie al contributo straordinario del Ministero della Cultura

Tra il Woody Allen di “Hanna e le sue sorelle” e l’Eric Romher più sofisticato, una commedia gentile e garbata che riesce però a scavare nei meccanismi più complicati delle relazioni e porta lo spettatore al cospetto di riflessioni universali come l’amore, il tradimento e la passione.
Joan non è più innamorata di Victor e si sente disonesta con lui. Alice, la sua migliore amica, la rassicura: lei stessa non prova alcuna passione per Eric eppure il loro rapporto va a meraviglia! Lei non sa che lui ha una relazione con Rebecca, la loro comune amica… Quando Joan decide finalmente di lasciare Victor e lui scompare, le vite dei tre amici e le loro storie vengono sconvolte.
«L’elemento importante della drammaturgia è il modo in cui gli esseri vivono insieme, nonostante tutte le crudeltà che possono esserci tutti i giorni. Anche se si tratta solo di personaggi che cercano di fare del loro meglio, ciò non impedisce che ci sia molta crudeltà nelle situazioni. Penso che i racconti della letteratura teatrale e cinematografica servano a richiamare gli spettatori alla complessità della vita sociale A mio parere, l’elemento drammaturgico centrale della storia è riuscire a capire in che modo gli esseri umani riescono a vivere insieme, a convivere, nonostante tutto. Il racconto serve a questo: avvicinare gli spettatori alla complessità della vita» (Emmanuel Mouret)
«È con grande sensibilità che vengono descritti e sviluppati i protagonisti legati da reciproca conoscenza che è data da legami di coppia, di amicizia oppure generati da nuovi incontri. Ognuno ha un mondo interiore ed affettivo che spesso si trattiene dal rendere noto, per i più diversi motivi, a chi è più vicino. Mouret ne osserva i nascondimenti, le rivelazioni, le fughe in avanti e il bisogno di stabilità spesso in agguato e desideroso di vantare la propria sussistenza. Lo fa senza mai giudicare, piuttosto mettendosi a fianco di ognuno di loro disposto ad ascoltarne le ragioni e a comprenderne gli errori che sono dettati dal bisogno di dare un nuovo senso a quella parola (Amore) che si riteneva ormai definita e che invece presenta continuamente nuove possibili letture.» (Giancarlo Zappoli, Mymovies.it)