
Un affare di famiglia
Shoplifters
un film di Hirokazu Kore-Eda
con Kirin Kiki, Lily Franky, Sôsuke Ikematsu, Mayu Matsuoka,
Sakura Andô, Jyo Kairi, Kengo Kôra, Akira Emoto
sceneggiatura: Hirokazu Kore-Eda ● fotografia: Ryuto Kondo
montaggio: Hirokazu Kore-Eda ● musiche: Hosono Haruomi
produzione: AOI Promotion, Fuji Television Network, GAGA
distribuzione: BIM Distribuzione
Giappone, 2018 ● 121 minuti
v. doppiata in italiano
Festival di Cannes 2018: Palma d’oro al miglior film
Dopo uno dei loro furti, Osamu e suo figlio si imbattono in una ragazzina in mezzo ad un freddo glaciale. Dapprima riluttante ad accoglierla, la moglie di Osamu acconsente ad occuparsi di lei dopo aver appreso le difficoltà che la aspettano. Benché la famiglia sia così povera da riuscire a malapena a sopravvivere commettendo piccoli reati, sembrano vivere felici insieme finché un incidente imprevisto porta alla luce segreti nascosti che mettono alla prova i legami che li uniscono…
«Ho riflettuto su quali elementi si presentavano per un’analisi più approfondita dopo aver completato il casting. Il risultato è che questo film è pieno dei vari elementi cui ho pensato e che ho indagato negli ultimi 10 anni. È la storia del significato della famiglia, la storia di un uomo che cerca di essere padre ed anche quella di un ragazzo che diventa adulto. Un affare di famiglia può assomigliare a Nessuno lo sa nel senso che anche questo film osserva da vicino quel tipo di famiglia “punita” che vediamo regolarmente nelle cronache dei giornali. Non era mia intenzione descrivere semplicemente una famiglia povera o gli strati più bassi della società. Credo piuttosto che la famiglia del film abbia finito per riunirsi in quella casa per non arrendersi. Volevo gettare una luce diversa su quella famiglia.» (Kore-eda Hirokazu)
«Kore-eda condensa in pochi densissimi minuti tutti questi eventi esterni: gli interrogatori, le colpe passate, i processi, le separazioni… insomma c’è tanta imperfezione in quelle vite! Ma è proprio questo a renderle autentiche: il tentativo quotidiano di redimersi donando affetto incondizionato per diventare nonni, padri, madri, fratelli o figli nel tempo. A Kore-eda interessa solo la verità del sentimento presente, quello impossibile da definire senza sminuire, quello che chiameremo subito dopo “ricordo”. O forse “cinema”.» (Pietro Masciullo, sentieriselvaggi.it)