Una volta nella vita

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UNA VOLTA NELLA VITA
Les Heirtiers

un film di Marie-Castille Mention-Schaar
con Ariane Ascaride, Ahmed Dramé, Noémie Merlant, Geneviève Mnich
sceneggiatura: Marie-Castille Mention-Schaar, Ahmed Dramé
fotografia: Myriam Vinocour ● montaggio: Benoît Quinon
musiche: Ludovico Einaudi
produzione: Loma Nasha, Vendredi Film, TF1 Droits Audiovisuels
distribuzione: Parthénos
Francia, 2014 ● 105 minuti

v. doppiata in italiano

serata speciale in compagnia del presidente dell’ANPI di Cologno Monzese
1° appuntamento della rassegna RAGAZZI, CHE STORIA!

primo appuntamento al Cineteatro Peppino Impastato per RAGAZZI, CHE STORIA! una rassegna dedicata a giovani, famiglie, insegnanti, educatori ed educatrici. Per il programma completo, che coinvolge anche il cineteatro Astrolabio di Villasanta e il Bloom di Mezzago, potete cliccare su “dossier”.

Questa sera proiezione speciale in compagnia del presidente dell’ANPI di Cologno Monzese per parlare di storia, memoria, eredità partendo dalla vicenda vera di una turbolenta e multietnica classe e dell’insegnante che riuscì a coinvolgere i suoi alunni in un concorso a tema resistenza e deportazione.

Nella banlieu di Créteil, a sud-est di Parigi, il crogiolo di etnie e differenti confessioni religiose ha numeri ben sopra la media. Al liceo Léon Blum, in particolare, c’è una classe multiculturale litigiosa e indisciplinata che crea problemi al preside e al corpo docente. Solo la professoressa di storia, Anne Gueguen, pare essere in grado di farsi ascoltare da quei ragazzi. Non solo: contro il parere di tutti, inizialmente scoraggiata dagli studenti stessi, la Gueguen sceglie proprio la seconda esplosiva, anziché la gemella “europea” e più disciplinata, per partecipare al concorso nazionale della Resistenza e della Deportazione (CNRD) indetto dal Ministero della Pubblica Istruzione. L’incontro con la memoria della Shoah avrà un impatto indelebile sulla vita e sul comportamento dei ragazzi della banlieu.

«Il titolo (in originale Les Heirtiers – Gli Eredi) si è imposto da solo una volta ultimato il film. Mi fa molto piacere che la parola «eredi» sia associata alla gioventù di oggi, multi comunitaria e multi confessionale. Non abbiamo l’abitudine di abbinare questo termine ai volti di questi ragazzi e tuttavia ho l’impressione che tutto il film sia percorso dal tema dell’eredità. Che cosa ereditiamo? Ma anche, che cosa lasciamo ai nostri «eredi»? Cosa ne facciamo della nostra storia? È possibile ignorarla, è possibile capire l’eredità degli altri? Che cosa conserviamo?» (Marie-Castille Mention-Schaar)

«Una storia umana e coinvolgente (…) trasmette efficacemente il messaggio che la memoria è una ricchezza da tramandare e per la cui perpetuazione è necessario coinvolgere i giovani senza sottovalutarne l’intelligenza e la capacità di empatia, perché i bambini, i ragazzi e gli adulti sterminati ad Auschwitz non erano diversi da loro e da noi, e di fronte all’inalienabile diritto alla vita nulla significano la fede religiosa e l’appartenenza alle minoranze. » (Daniela Catelli, comingsoon.it)