Vita privata

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Vita privata

un film di Rebecca Zlotowski
con Jodie Foster, Daniel Auteuil e Virginie Efira
sceneggiatura: Anne Berest, Rebecca Zlotowski
fotografia: George Lechaptois ● montaggio: Géraldine Manegenot
musiche: Rob
produzione: LES FILMS VELVET
distribuzione: Europictures
Francia, 2025 ● 105 minuti

v. doppiata in italiano

Un giallo psicologico che combina in modo intelligente intrattenimento e ossessioni personali. Jodie Foster e Daniel Auteuil si muovono tra psichiatria e indagine poliziesca, razionalità ed emozioni impreviste con intelligenza e sensibilità.

domenica 21 Dicembre 17:00 ▪︎ Cologno Monzese ▪︎︎ peppino impastato

domenica 21 Dicembre 17:00 ▪︎ Rho ▪︎︎ cin&città

domenica 21 Dicembre 21:00 ▪︎ Cologno Monzese ▪︎︎ peppino impastato

domenica 21 Dicembre 21:00 ▪︎ Rho ▪︎︎ cin&città

lunedì 22 Dicembre 15:00 ▪︎ Cologno Monzese ▪︎︎ peppino impastato

martedì 23 Dicembre 17:00 ▪︎ Rho ▪︎︎ cin&città

martedì 23 Dicembre 19:00 ▪︎ Cologno Monzese ▪︎︎ peppino impastato

martedì 23 Dicembre 21:00 ▪︎ Rho ▪︎︎ cin&città

mercoledì 24 Dicembre 17:00 ▪︎ Rho ▪︎︎ cin&città

mercoledì 24 Dicembre 21:00 ▪︎ Cologno Monzese ▪︎︎ peppino impastato

mercoledì 24 Dicembre 21:00 ▪︎ Rho ▪︎︎ cin&città

Quando la rinomata psichiatra Lilian Steiner viene a sapere della morte di una delle sue pazienti, ne resta profondamente turbata. Convinta che non si tratti di un suicidio, decide di indagare…

«È stato innanzitutto il titolo di un film a ossessionarmi: Vie Privée (Un affare molto privato)- preso in prestito dal magnifico film omonimo di Louis Malle. Come quelle bambole di carta che si possono vestire con abiti diversi, per anni ho proiettato vari film su quel titolo, convinta che contenesse una verità che dovevo scoprire: la sfera intima, la tensione tra ciò che sappiamo di noi stessi e ciò che gli altri pensano di vedere. E, ovviamente, la sua controparte, la vita pubblica e professionale, dove emergono tante delle nostre contraddizioni. C’è sempre, in ogni film, un elemento di incantesimo, come a dire “ti prego, fa’ che non succeda mai a me!” – ma altrettanto spesso, un desiderio segreto di sperimentare ciò che non osiamo permetterci nella vita reale “ti prego, fa’ che succeda a me!” … Quell’ambivalenza ha indirizzato il tono del film, oscillando tra situazioni apertamente comiche e immersioni più oscure nelle profondità di un personaggio con segreti nascosti.» (Rebecca Zlotowski)

«Psichiatria e indagine poliziesca sono due territori fin dalla loro nascita affini e capaci di alimentarsi a vicenda, con testimone quella narrativa che noi definiamo gialla, gli anglosassoni crime (o detective) novel. È con questo spirito, e un lodevole piacere di racconto con brio, con il rimo di un divertissement privo di troppi orpelli “autoriali”, che Rebecca Zlotowski si avventura nell’indagine di Vita privata. La si può declinare al singolare, con al centro la protagonista, ma presto ci si rende conto come siano una pluralità di persone che ruotano intorno al percorso di risveglio, personale e professionale, della psichiatra Lilian Steiner. Un viaggio dai toni leggeri, pur nella drammaticità delle situazioni, che non va certo scambiato per superficiale, come troppo spesso fatto in passato proprio con la letteratura gialla. (…) Zlotowski si muove con naturalezza fra toni caldi e freddi, con una messa in scena che avvicina psicanalisi e cinema, inconscio in fibrillazione ed eventi esterni più buffi che drammatici. Ci si muove nel territorio tradizionale dell’indagine, fra false piste e colpi di scena, concentrando il tutto nella variegata personalità di una Jodie Foster perfettamente a suo agio, con al fianco un Auteuil nei panni di un gustoso dottor Watson. (…) Un labirinto di eventi che ricorda quello inestricabile della nostra mente, in cui la razionalità di Lilian Steiner si scontra con l’irruzione imprevista dei sentimenti e delle emozioni. Proprio l’incapacità inziale di gestirli scatena i momenti di maggior slancio comico di questa storia piacevole che non vuole prendersi troppo sul serio.» (Mauro Donzelli, comingsoon.it)