Una chiara e serrata analisi delle ragioni del male che spingono gli uomini sempre di più, in questo periodo storico, a usare violenza anche sessuale contro le donne man mano che conquistano pezzi di indipendenza e posizioni nella scalata sociale.

L’Avvenire

Una lectio magistralis voluta dall’artista e regista Yuri Ancarani per un viaggio cinematografico intorno alla vertiginosa crescita della violenza contro le donne. E sull’insicurezza con la quale tutte, pur in una conquistata autonomia economica e sociale, sono costrette a convivere.

L’Espresso

L’estetica asciutta e misurata di Ancarani fa da controcanto alla chiarezza espositiva di Valcarenghi. […] Di fronte, di profilo, di tre quarti: punti di vista che coincidono con gli sguardi degli studenti ma anche degli spettatori al cinema che, grazie a questo escamotage, vengono catapultati nel chiostro.

Artribune

Uno dei compiti che hanno gli artisti nella società è quello di coltivare e sviluppare una sensibilità tale da portarli a essere, se non anticipatori, almeno puntuali sul tempo in cui viviamo.

Harper’s Bazaar Italia

Ad Ancarani è bastata una grande esperta, una cattedra al centro di un bellissimo contesto, e qualche oggetto necessario, come una penna e degli appunti per fare il suo film. Niente di più per descrivere il brutale mondo di oggi in cui la violenza verso le donne torna a essere tra i primi titoli di giornale.

Vogue Italia

Talvolta basta davvero poco per fare un film di grande impatto. Nel caso del Popolo delle donne un tavolo, una sedia e una donna che dice cose importanti con competenza e grande personalità.

Rolling Stone Italia
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